OBIETTIVI DEL MILLENNIO: MENO BAMBINI SOTTOPESO, MA NON BASTA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 set. - Nel nuovo Rapporto
dell'Unicef "Progressi per l'infanzia: Raggiungere gli Obiettivi
di Sviluppo del Millennio/OSM con equita'" si fa il punto sui
vari Obiettivi in tema di tutela dell'infanzia. Eccone i
risultati.
Eliminare la poverta' estrema e la fame. A livello globale, la
prevalenza di bambini sottopeso di meno di cinque anni e'
diminuita dal 31% al 26% tra il 1990 e il 2008; la maggior parte
dei paesi che stanno compiendo progressi insufficienti verso il
raggiungimento dell'Osm 1, o che non ne stanno compiendo affatto,
si trovano nell'Africa sub-sahariana e in Asia meridionale.
Anche in Paesi in cui la prevalenza di bambini sottopeso risulta
bassa, la prevalenza dell'arresto della crescita puo' risultare
elevata a livelli allarmanti. Per esempio, la prevalenza
dell'arresto della crescita e' pari al 30% in Peru', al 29% in
Swaziland e in Egitto, al 27 in Mongolia e al 26% in Iraq.
"L'inizio tempestivo dell'allattamento al seno contribuisce a
ridurre la mortalita' neonatale complessiva di circa il 20%, e
ciononostante solo il 39% dei neonati nel mondo di sviluppo viene
attaccato al seno entro un ora dalla nascita".
Istruzione primaria universale. Secondo le stime dell'Unicef,
piu' di 100 milioni di bambini in eta' di scuola primaria non
frequentavano la scuola nel 2008, e il 52% di loro era costituito
da bambine. L'Asia meridionale presenta il numero piu' elevato di
bambini che non vanno a scuola (33 milioni), seguita dall'Africa
occidentale e centrale (25 milioni) e orientale e meridionale (19
milioni).
Nell'Africa sub-sahariana, solo il 65% dei bambini in eta' di
scuola primaria va a scuola.
Dei 100 milioni di bambini in eta' di scuola primaria che,
secondo le stime, non frequentano la scuola, circa 70 milioni
vivono nei 33 paesi colpiti da conflitti armati.
Nei 43 paesi con dati disponibili, l'86% dei bambini che vivono
nelle citta' frequenta la scuola primaria, in confronto a solo il
72% dei bambini delle campagne. Le disparita' maggiori si possono
rilevare in Liberia e nel Niger, dove i bambini di citta' hanno
il doppio di probabilita' di frequentare la scuola primaria.
Anche se, in tutto il mondo, l'84% dei bambini in eta' di scuola
primaria frequenta la scuola, soltanto la meta' dei bambini in
eta' di scuola secondaria sta ricevendo un'educazione ufficiale.
E solo 12 paesi e territori in via di sviluppo presentano tassi
di frequenza della scuola secondaria pari o superiori al 90%.
Uguaglianza di genere e empowerment delle donne. Circa due terzi
dei paesi e dei territori hanno raggiunto la parita' di genere
nell'istruzione primaria entro il 2005. Ma in molti paesi,
soprattutto nell'Africa sub-sahariana e in Asia meridionale, le
bambine occupano ancora una posizione di svantaggio.
Le difficolta' economiche possono incoraggiare le famiglie a far
sposare precocemente le figlie femmine invece di mandarle a
scuola, e le norme sociali possono rafforzare il punto di vista
secondo cui l'istruzione e' piu' importante per i bambini che per
le bambine.
Le donne poco istruite hanno maggiori probabilita' di sposarsi da
bambine, anche in paesi in cui la prevalenza del matrimonio
precoce e' bassa.
Ridurre la mortalita' infantile. Il tasso globale di mortalita'
sotto i cinque anni e' calato da 90 decessi per 1.000 nati vivi
nel 1990 a 65 decessi nel 2008. I tassi piu' elevati di
mortalita' tra i bambini sotto i cinque anni continuano a
registrarsi nell'Africa sub-sahariana che, nel 2008, ha risposto
della meta' di tutti i decessi infantili nel mondo: un bambino su
sette nella regione e' morto prima del quinto compleanno. In Asia
meridionale, invece, si e' registrato, sempre nel 2008, un terzo
dei decessi infantili.
In media, i tassi di mortalita' sotto i cinque anni sono pari a
piu' del doppio per il 20% piu' povero delle famiglie rispetto al
20% piu' ricco. La percentuale di decessi neonatali sta
aumentando, visto che ha rappresentato, nel 2008, il 41% di tutti
i decessi sotto i cinque anni.
La malnutrizione contribuisce ad almeno un terzo di tutti i
decessi sotto i cinque anni.
Vaccinazione: secondo le stime, la vita di 2,5 milioni di bambini
sotto i cinque anni viene salvata ogni anno grazie
all'immunizzazione da malattie prevenibili tramite vaccino. Per
esempio, la vaccinazione ha ridotto notevolmente il numero di
decessi provocati dal morbillo, da 733.000 stimati nel 2000 a
164.000 nel 2008. In Africa, nello stesso periodo, si e'
verificata una riduzione del 92% nel numero di questi decessi.
Secondo le stime, 23,5 milioni di neonati non hanno ricevuto, nel
2008, tre dosi salvavita di vaccino trivalente contro difterite,
pertosse e tetano (DPT3). Quasi un terzo di questi bambini vive
in Africa, mentre il 70% vive in soli dieci paesi.
Migliorare la salute materna. In ogni regione, almeno due terzi
delle donne si fanno visitare da un operatore sanitario
qualificato una o piu' volte durante la gravidanza.
Tra il 1990 e il 2008, la percentuale di donne delle campagne
che, nel mondo in via di sviluppo, hanno beneficiato di almeno
una visita prenatale e' aumentata dal 52% al 67%, un aumento
maggiore rispetto a quello dall'80% all'89% registrato tra le
donne residenti in citta'.
In tutte le regioni, le donne appartenenti al 20% piu' ricco
delle famiglie hanno maggiori probabilita', rispetto a quelle del
20% piu' povero, di ricevere l'assistenza di personale sanitario
qualificato al momento del parto. La differenza va da
probabilita' 1,7 volte maggiori in Asia orientale e Pacifico
(Cina esclusa) a probabilita' 4,9 volte maggiori in Asia
meridionale.
Nel mondo in via di sviluppo, soltanto un terzo delle donne che
vivono nelle campagne riceve le quattro o piu' visite prenatali
raccomandate, in confronto ai due terzi delle donne di citta'.
Nell'Africa sub-sahariana, la regione che fa registrare la
maggiore necessita' insoddisfatta di pianificazione familiare,
soltanto il 18% delle donne che vivono in campagna usa dei metodi
contraccettivi, in confronto al 31% delle donne residenti in
citta'.
(Wel/ Dire)