(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 set. - Questa mattina la
FPCGIL Medici ha inviato una lettera al Governo ed alle Regioni
ritornando a chiedere un urgente incontro, insieme a tutte le
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell'ambito
della medicina convenzionata e della dirigenza medica, con
l'obbiettivo di definire tempi e modi di superamento delle
evidenti criticita' dell'avvio della trasmissione dei certificati
di malattia on line, per arrivare al piu' presto all'effettiva
messa a regime del sistema con piena soddisfazione di cittadini,
medici, e Ministro.
"L'invio telematico obbligatorio ed esclusivo dei certificati di
malattia, previsto dal Dlgs fin dal dicembre 2009" hanno scritto
Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici e Nicola
Preiti, Coordinatore nazionale Medicina Generale FPCGIL Medici "
non trova ancora (purtroppo) un sistema pronto alla sua
attuazione. Nonostante l'impegno del Ministero e le nostre spesso
inascoltate sollecitazioni, si stanno evidenziando numerose
criticita' e confusione tra i medici e tra i cittadini."
"I ripetuti annunci e le rinnovate scadenze" continua la lettera
"hanno determinato incertezza ed allarme che rischiano di
ripercuotersi negativamente sulla messa a regime del sistema, da
noi sempre auspicata.
Ai cittadini riteniamo sia dovuta una corretta informazione
sull'effettivo funzionamento del sistema, e i medici devono
essere messi in grado di poter inviare i certificati on line
senza ripercussioni negative nel loro lavoro a danno
dell'assistenza, e senza arbitrarie e ingiustificate sanzioni
disciplinari."
"Allo stato attuale i medici di famiglia e la guardia medica"
conclude la lettera di Cozza e Preiti "presentano difficolta'
attuative su piu' punti della procedura ( PIN, collegamenti
internet, visite domiciliari, gestione degli ambulatori, tempi
ecc.). E ancora piu' critica e arretrata nell'adeguamento appare
la situazione nei pronto soccorso che necessitano di nuove
risorse professionali per non compromettere il gia' gravoso
lavoro e per evitare disservizi ai cittadini con ulteriore
allungamento delle attese".
(Wel/ Dire)