(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 set. - Mantenere il cervello
in attivita' magari con lettura, tv, visite a musei e giochi vari
come carte, cruciverba o sudoku, per contrastare l'insorgere di
malattie come demenza senile e morbo di Alzheimer. Non piu'. A
sconvolgere le nostre convinzioni arrivano gli scienziati del
Rush University Medical Center di Chicago, guidati da Robert
Wilson. Se e' vero che un cervello piu' attivo mostra in ritardo
i sintomi della demenza e' anche vero, secondo i ricercatori, che
se la malattia arriva le persone che hanno mantenuto la mente in
attivita' dimostrano un declino molto piu' rapido delle facolta'
cognitive rispetto a coloro che invece sono stati piu' 'pigri'.
Lo studio e' durato 12 anni ed ha coinvolto 1.157 uomini e donne
dai 65 anni in su. Il calo delle facolta' cognitive nei soggetti
piu' intellettualmente stimolati, dopo la diagnosi di demenza, si
e' rivelato maggiore rispetto agli altri soggetti fino al 52%.
"Il vantaggio di ritardare i sintomi iniziali si traduce poi in
un'accellerazione della progressione della demenza, quando questa
fa la sua comparsa" spiega Wilson, in base a quanto si legge sul
Time.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Neurology,
non devono certo scoraggiare le persone. E' bene che si rimanga
comunque attivi mentalmente e, semmai, tali risultati sono un
nuovo punto di partenza per affrontare e gestire, dal punto di
vista della ricerca, tutti gli aspetti di disturbi come la
demenza.
(Wel/ Dire)