CONTESTATE LE CIFRE SU TOSSICODIPENDENTI E SIEROPOSITIVI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 set. - Non e' piu' una
semplice polemica sui numeri: ora e' guerra tra il Governo e la
Regione Emilia-Romagna. Con una nota durissima il Dipartimento
nazionale Politiche antidroga interviene ancora una volta per
"sconfessare nel dettaglio quanto riportato alla stampa da
Lusenti (assessore regionale alla Sanita', ndr), in quanto non
corrispondente al vero". Tradotto: per il Dipartimento il nuovo
assessore regionale sta mentendo sulle poco confortanti
statistiche emerse dalla Relazione nazionale sulle
tossicodipendenze per il 2009. Cifre che collocano
l'Emilia-Romagna ai vertici italiani per numero di tossicomani in
carico ai Sert e sieropositivi ad Hiv (ma anche a epatite B e C).
Non solo. Il report ministeriale evidenzia anche l'altra faccia
del problema: il bassissimo numero di test sierologici effettuati
nelle strutture regionali.
Ecco il primo assalto del Dpa, organismo direttamente collegato a
Palazzo Chigi: "L'assessore Lusenti- si legge nella nota-
continua a non voler rendersi conto del vero problema dei servizi
(il ritardo di diagnosi di infezione da Hiv e di epatiti),
nascondendosi dietro ad una cortina di accuse infondate". E
"purtroppo l'assessore, facendo entrare nella discussione di
tutto e di piu', elude ancora una volta il vero problema che
abbiamo sollevato e che si ribadisce". Vale a dire l'alta
percentuale di drogati infetti da Hiv (25,59%, la seconda regione
d'Italia) e le basse soglie di analisi effettuate. Nelle ultime
righe del comunicato altre parole di fuoco contro Lusenti:
"Ancora una volta si ha l'impressione che quello che si tenta di
fare, piu' che affrontare il problema reale, e' spostare
l'attenzione e le relazioni solo sullo scontro
politico-ideologico".
Punto per punto, il Dpa smonta le accuse formulate da Lusenti.
Ricordando all'assessore che "il Dipartimento- recita il
comunicato- assicura che non ha mai prodotto 'dati a comando', al
contrario di una tradizione che forse appartiene piu'
all'accusante che all'accusato".
IL CASO IN CONFERENZA DELLE REGIONI - Diventa una battaglia
istituzionale e approda sul tavolo della Conferenza delle Regioni
il (velenosissimo) braccio di ferro tra Emilia-Romagna e
Dipartimento nazionale Politiche antidroga. Lo annuncia in una
nota Carlo Lusenti, assessore regionale alla Sanita'. "Dato che
nella replica odierna del Capo dipartimento nazionale Antidroga
si introduce un 'distinguo fra posizioni ed atteggiamento delle
singole Regioni'- spiega Lusenti- porro' la questione complessiva
all'attenzione della commissione competente presso la Conferenza
delle Regioni: questo perche' la questione dei rapporti
istituzioni tra il Governo e le Regioni, su temi di grande
rilevanza sociale, sia posta nelle sedi proprie". Dunque la
Regione trasferisce lo scontro sul campo della Conferenza delle
Regioni, presieduta dal governatore dell'Emilia-Romagna, Vasco
Errani.
Nel frattempo Lusenti non entra piu' nel merito della guerra di
numeri ingaggiata con Giovanni Serpelloni, il capo del Dpa. Ma
l'assessore precisa: "Confermo pienamente quanto ho dichiarato
nella giornata di ieri. Al tempo stesso non intendo alimentare
una polemica che mi pare lontana da ogni corretto confronto
istituzionale e che rincresce sia per i contenuti che per il
livore ingiustificato".
(WEl/ Dire)