(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 ott. - "I Down? Tutti
uguali". Ne sono convinte 2 persone su 3 (il 66%) del campione
utilizzato dal Censis per la sua ricerca su "Le disabilita' tra
immagini, esperienze e emotivita'" (vedi lancio precedente). Un
dato che nel rapporto viene definito "ai limiti del razzismo" e
un luogo comune duro a morire, secondo il quale le persone Down
si assomigliano tutte tra loro, sia esteticamente che come
carattere: il dato raggiunge il 75,6% tra i soggetti meno
scolarizzati e rimane comunque maggioritario anche tra i
laureati, che lo ritengono vero nel 60,5% dei casi. L'82,9% del
campione afferma di conoscere la sindrome di Down, di questi
pero' il 55,7% e' convinto che nella maggior parte dei casi le
persone che ne sono affette muoiano giovani, che non superino i
40 anni di eta', mentre in realta' l'aspettativa di vita media
per queste persone e' oggi superiore ai 60 anni. "Le convinzioni
errate sembrano essersi sedimentate, all'interno di una sorta di
rumore di fondo informativo, come effetto di una comunicazione
mediatica che sul tema e' spesso confusa e sensazionalistica"
denunciano Censis e Fondazione Serono.
(Wel/ Dire)