LE LINEE D'INDIRIZZO DEL NUOVO PAL.
(DIRE - Notiziario Sanita') Modena, 18 ott. - Centralita' alle
politiche per il territorio, ridefinizione delle vocazioni dei
singoli ospedali, integrazione fra strutture e servizi. Sono
queste le direttrici sulle quali dovra' essere costruita la
proposta per il nuovo Piano attuativo locale 2011-2013 (Pal), il
principale strumento di programmazione dei servizi sanitari della
provincia di Modena. Le linee di indirizzo sono state approvate
il 14 ottobre dall'assemblea dei sindaci della Conferenza
territoriale sociale e sanitaria (Ctss), l'organismo che
comprende i 47 Comuni modenesi ed e' il punto di raccordo e
confronto tra enti locali, aziende sanitarie e Regione
Emilia-Romagna.
"Dopo una fase di consultazione pubblica nei distretti
modenesi- spiegano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, copresidenti
della Conferenza- e la raccolta, anche attraverso un apposito
sito web, di proposte e suggerimenti per rimodulare l'offerta di
servizi sanitari nella nostra provincia, si apre adesso una nuova
fase". Ora i tecnici dovranno tradurre le linee guida in proposte
operative. "Sono stati costituiti sei gruppi di lavoro che
dovranno definire un ventaglio di soluzioni tecniche corredate da
valutazioni organizzative ed economiche. Su questa base, alla
fine, la Conferenza assumera' le decisioni che costituiranno la
struttura del Pal. La nuova programmazione sara' nel segno della
continuita' rispetto a quella precedente, portando a compimento
gli obiettivi che finora non sono stati ancora raggiunti",
aggiungono Pighi e Sabattini.
Le linee di indirizzo varate dalla Conferenza sottolineano la
necessita' di rispettare la compatibilita' economica, "in un
quadro di risorse che nella migliore delle ipotesi rimarra'
invariato rispetto a quello attuale- ricordano Sabattini e Pighi-
a fronte di un andamento dei costi destinato ad aumentare a causa
dell'evoluzione dei bisogni, del potenziamento delle tecnologie e
della crescita del 'consumo' sanitario".
Sara' necessario quindi, si legge nel documento approvato,
"superare le frammentazioni nei sistemi di erogazione
dell'assistenza, lavorare sulle aree di spesa ritenute eccessive.
E, soprattutto, recuperare risorse attraverso una
riorganizzazione dei servizi". A cominciare dagli ospedali: "Si
dovra' rivedere la consistenza, i rapporti, gli specifici
contenuti della rete ospedaliera provinciale e di ogni singolo
stabilimento, a partire da Policlinico e Baggiovara, attraverso
l'eliminazione di duplicazioni e ridondanze e la riduzione, la
conversione e lo spostamento di funzioni e posti lettori,
configurando le vocazioni di unita' operative e ospedali", con
una particolare attenzione al riequilibrio dei posti letto di
lungodegenza-riabilitazione, all'organizzazione interna per
intensita' di cura e per percorsi, all'introduzione di ambiti di
attivita' a direzione infermieristica, allo sviluppo di attivita'
in assenza di ricovero. Altra direttrice che i tecnici dovranno
seguire e' la centralita' della medicina territoriale "sia sotto
il profilo organizzativo che in particolare delle risorse,
potenziando le attivita' e le funzioni su due filoni: i percorsi
di cura e assistenziali, multidisciplinari e multi professionali,
lo sviluppo delle cure primarie".
Per quanto riguarda la politica degli investimenti, dovranno
essere definite schede quinquennali con l'indicazione delle
priorita' di intervento, quantificando sia i costi che i
benefici. In parallelo "dovra' essere predisposto un progetto di
massima per documentare la opportunita' e la convenienza, sia
economica che funzionale, della realizzazione di un nuovo
ospedale per Carpi rispetto ad un complessivo intervento di
manutenzione straordinaria dell'attuale stabilimento".
(Cas/ Dire)