(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 ott. - E' stato dimostrato
per la prima volta al mondo che nei mammiferi l'aggiunta alla
normale alimentazione di una miscela di alcuni aminoacidi a
catena ramificata allunga la vita, stimolando la produzione di
energia e la difesa contro i radicali liberi. E' il risultato di
uno studio italiano condotto da Enzo Nisoli dell'Universita'
degli Studi di Milano, in collaborazione con l'Universita' di
Pavia, l'Universita' di Brescia e l'Istituto Auxologico di Milano
e pubblicato ieri 6 ottobre sulla rivista "Cell Metabolism".
Secondo quanto e' emerso dalla ricerca facendo bere a un gruppo
di topi acqua potabile arricchita con un composto di aminoacidi,
la loro vita si allunga mantenendosi in buona salute. Gli
ingredienti chiave di questo composto sono i cosiddetti
aminoacidi a catena ramificata (BCAA), che rappresentano tre dei
venti aminoacidi (specificatamente leucina, isoleucina e valina)
che normalmente costituiscono le proteine. "E' la prima volta
che si dimostra che una miscela di aminoacidi puo', nei
mammiferi, in questo caso nei topi, aumentare la sopravvivenza",
spiega Enzo Nisoli, coordinatore dello studio. Ricerche
precedenti avevano gia' evidenziato che i tre aminoacidi sono in
grado di prolungare la vita del lievito unicellulare, ma in
questo nuovo studio i ricercatori italiani lo hanno dimostrato in
organismi complessi, che condividono molti aspetti genetici,
molecolari e cellulari con l'uomo. Nisoli e i suoi colleghi hanno
somministrato il cocktail di aminoacidi a topi maschi di mezza
eta', aggiungendolo ogni giorno, sino al termine della vita,
all'acqua potabile che il gruppo beveva. Il gruppo di topi in
questione ha vissuto piu' a lungo del gruppo di topi "di
controllo" ai quali non era stata aggiunta all'acqua la miscela
di aminoacidi: in media 869 giorni il primo e 774 giorni il
secondo. Un allungamento della vita del 12 per cento, 95 giorni.
Indagando le ragioni di questo sorprendente risultato, i
ricercatori hanno evidenziato che la dieta arricchita con questa
miscela di aminoacidi, favorendo la produzione della proteina
eNOS e di conseguenza la sintesi di ossido nitrico (NO), come
gia' dimostrato in precedenti loro studi pubblicati nel 2003 e
nel 2005 su "Science", produce un aumento di mitocondri nei
muscoli dello scheletro e nel muscolo cardiaco. I mitocondri sono
i componenti delle cellule dell'organismo deputati alla
produzione di energia, infatti vengono definiti le "centrali
energetiche" della cellula. I ricercatori hanno, inoltre,
rilevato che i topi cosi' supplementati mostrano una maggiore
attivita' del SIRT1, il ben conosciuto gene della longevita', e
dei geni del sistema di difesa che combatte i radicali liberi.
Secondo lo studio, gli animali trattati hanno anche mostrato
miglioramenti nella resistenza allo sforzo fisico e nella
coordinazione motoria. "Questo studio - conclude Enzo Nisoli -
rappresenta una tappa importante in prospettiva di un nuovo
approccio "nutrizionale" alle malattie legate all'invecchiamento
e ai problemi di carenza energetica. Certo la sfida vera sara'
convincere i medici che questi supplementi possono rivelarsi
utili per i loro pazienti. Sarebbe necessario, per questo -
aggiunge - un esteso trial clinico nell'uomo, un impegno che
potrebbe non essere semplice, data la scarsa propensione delle
case farmaceutiche a confrontarsi con approcci di tipo
nutrizionale".
(Wel/ Dire)