(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 ott. - "Dr. House - Medical
Division", la serie televisiva statunitense ideata da David Shore
e Paul Attanasio nel 2004 e incentrata attorno al ruolo del
burbero e geniale dottor Gregory House e del suo team
nell'immaginario ospedale universitario Princeton-Plainsboro
Teaching Hospital del New Jersey, e' ispirata al lavoro di una
giornalista medica di nome Lisa Sanders, che tuttora lavora anche
come consulente tecnica della serie. Il prestigioso British
Medical Journal racconta la sua storia.
Lisa ha lavorato come giornalista televisiva per 14 anni, e
solo successivamente si e' iscritta alla Medical School: ora e'
un'internista presso la Yale University. Dal 2002 inoltre cura
una rubrica per il magazine del New York Times intitolata
"Diagnosis", che racconta casi clinici misteriosi o problematici,
ed e' proprio questa che ha colpito gli autori del telefilm.
"Iscriversi a Medicina a 36 anni e' molto insolito qui negli
Stati Uniti, ma la Yale Medical School ha la tradizione di
accogliere il dieci per cento di studenti con background non
tradizionali: nel mio anno si sono iscritti un giocatore di
baseball professionista, un architetto, un fisico".
"Quando ho inziato a scrivere la mia rubrica sul New York
Times nessuno parlava di diagnosi sui mass-media", spiega la
Sanders. "Come giornalista televisiva mi sono occupata di
tantissime storie di medici, di farmaci o di patologie. Ma
nessuna scendeva nel cuore del mistero che e' al centro del
rapporto medico-paziente: eppure era proprio quello che mi
interessava di piu' quando studiavo Medicina".
Come fa una rubrica su un giornale - per quanto interessante
la rubrica, per quanto prestigioso il giornale - a divenire un
fenomeno di massa in tv? "Quando i produttori mi hanno chiamato
al telefono spiegandomi che intendevano trarre un serial
televisivo dai miei articoli e che volevano lavorassi con loro
come consulente, ho chiesto maggiori informazioni sul telefilm, e
mi hanno spiegato che il protagonista sarebbe stato un medico
arrogante, irritabile, con una brutta dipendenza da farmaci. Li'
per li' ero scioccata: chi avrebbe voluto guardare in tv una
serie del genere? Ma ho pensato di accettare la proposta perche'
non avrei avuto altre chance. Anche io come lui amo fare diagnosi
difficili, ma e' l'unica cosa che abbiamo in comune. House spesso
dice tutti i pazienti mentono, e ha ragione. Ma quello che non
dice che probabilmente mentono anche perche' si trovano di fronte
un medico come lui. La relazione medico-paziente e' infatti
essenziale nella vita vera per arrivare a una diagnosi corretta".
(Wel/ Dire)