SALUTE. "ADOLESCENTI IN BOTTIGLIA": L'INSIDIOSA DIPENDENZA
HAPPY HOUR, BINGE DRINKING, ABBUFFATE DI ALCOL CON SUPERALCOLICI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 ott. - Happy hour, binge
drinking, abbuffate di alcol con superalcolici, alcolpops,
bevande fruttate e colorate sono le nuove abitudini di consumo. I
fenomeni di abuso devono essere considerati come "la relazione
tra un giovane e una sostanza un incontro che avviene in un
determinato ambiente e tempo storico". I giovani rappresentano un
gruppo particolarmente a rischio, abusano di sostanze e alcol e
non sono facili al dialogo, difficilmente ammettono di avere
difficolta'. Le alcoldipendenze sono un problema piu' diffuso
rispetto alle altre forme di tossicodipendenza e spesso
maggiormente letale. La dipendenza dall'alcol e' una fra le piu'
insidiose e difficili da debellare, l'alcol non e' considerato
una sostanza pericolosa pari ad altre droghe anche se viene usato
per gli stessi fini cioe' "distaccare la mente da un problema e
da un disagio" che si e' incapaci di gestire o sopportare. E' da
considerarsi quindi una forma molto forte di tossicodipendenza e
il comportamento compulsivo verso tale sostanza da' luogo "a una
vera e propria condotta tossicomane". La familiarita' con le
bevande alcoliche che oramai da millenni abbiamo porta a
sottovalutarne il pericolo. I fattori che ne influenzano l'abuso
sono molto diversi tra loro, il libro ne elenca diversi:
conoscenza dell'alcol; esperienze di vissuto alcolico; stili di
vita; predisposizioni psicologiche personali;
automedicazione; edonismo; curiosita'; noia; conformismo;
rapporti con i familiari; pressione dei mass-media;
disponibilita' di denaro; percezioni delle norme sociali e
culturali; fattori storici; politici ed economici. Ognuno poi
reagisce in maniera personale alle stesse quantita' di alcol non
solo rispetto ai diversi fattori elencati. "Adolescenti in
bottiglia. Ragazzi e alcol: che fare?", a cura di Erica
Valsecchi, e' nato 'sul campo' dai colloqui con ragazzi e
genitori alle prese con l'abuso di alcol e dalle riflessioni
condivise con operatori ed educatori. L'autore specifica che il
suo intento non e' la demonizzazione delle sostanze alcoliche ma
il favorire di un consapevole consumo attraverso una campagna di
promozione alla salute. Ai genitori e' dedicato un capitolo con
indicazioni pratiche per individuare alcuni segnali che possono
indicare se i figli possono avere un problema alcol-correlato
(mancanza di denaro in casa, cambiamento delle abitudini, l'aver
vissuto un trauma emotivo da poco, sbalzi di umore continui ed
inspiegabili, sintomi di depressione ecc.). Cosa fare, cosa dire
e a chi rivolgersi, formare una capacita' critica nei confronti
delle tante sollecitazioni al bere, veicolare messaggi ad adulti
e adolescenti, informare e formare. Questo l'intento principale
dell'autore.
(Wel/ Dire)
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