(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 ott. - Anche chi nasconde il
proprio vizio dietro l'innocua sigaretta fumata di tanto in
tanto, si sbaglia di grosso se pensa si essere immune da
ipotetici danni all'organismo. Uno studio condotto da un gruppo
congiunto di ricercatori americani della Cornell University e del
Presbyterian Hospital/Weill Cornell Medical Center di New York,
ha rilevato che anche in basse concentrazioni il fumo ha effetti
contro il Dna delle cellule di gola, bronchi e polmoni, insomma
quelle cellule deputate a regolare l'attivita' dell'apparato
respiratorio. Su un campione eterogeneo di 121 pazienti, composto
da fumatori accaniti, moderati e non fumatori, gli studi hanno
rilevato che anche in chi fuma poco, cosi' come in chi e' esposto
al fumo passivo, sono presenti danni genetici che costituirebbero
gia' le prime avvisaglie di una "malattia biologica" Attraverso
la concentrazione di nicotina e cotinina nelle urine sono
riusciti ad individuare la mappa genetica di ciascun
partecipante. I livelli concentrati sarebbero il campanello
d'allarme dunque della pericolosita' del fumo. Come tutelarsi
allora? L'unica alternativa secondo i ricercatori e' evitare di
entrare di respirare il fumo, si dunque ai divieti nei luoghi
pubblici e chiusi perche' chiunque sappia che anche il fumo
passivo o le sigarette in piccole quantita' fa comunque male alla
salute.
(Wel/ Dire)