SANITÀ. MEDICI DI FAMIGLIA, IL 92% HA INTERNET NELLO STUDIO
FINMG, L'83% ACQUISTA IL PROGRAMMA GESTIONALE DI TASCA PROPRIA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 ott. - "I medici di famiglia
italiani sono informatizzati, il 92% ha un collegamento internet
nel proprio studio". E' quanto emerge dalla ricerca "Medici di
medicina generale e Information technology" del centro studi
Finmg (Federazione italiana medici di famiglia), presentata oggi
al 65esimo congresso Finmg-Metis a Santa Margherita di Pula. Si
tratta di un campione probabilistico ponderato e statisticamente
rappresentativo dell'universo di riferimento, visto che i dati
sono stati estrapolati da un campione di 2.500 sondaggi che i
medici di famiglia hanno compilato on line sul sito
dell'associazione.
Il 97,5% dei medici ha un programma gestionale che nell'83%
dei casi ha acquistato con risorse proprie. Questo programma
viene usato soprattutto per la registrazione dei dati personali
dei pazienti (dal 91,3% dei medici); per la registrazione dei
loro dati clinici (dall'89,4% dei medici); per la prescrizione di
farmaci ed esami di laboratorio (dal 92,8%) e per la prescrizione
di esami strumentali (dal 92%).
Lo sviluppo del cosiddetto e-healt presenta pero anche dei
lati da migliorare: "L'aspetto piu' carente riguarda la
possibilita' di interfacciarsi con strutture e servizi del
Sistema sanitario nazionale in quanto solo il 37% dei medici
dichiara che le Asl offrono loro l'opportunita' di utilizzare
questa funzione e solo il 33% dei medici ritiene che, laddove
questa possibilita' esiste, l'utilizzo risulti efficiente. I
programmi vengono usati principalmente durante la visita al
paziente e per la maggior parte dei medici migliorano
l'organizzazione e la qualita' del lavoro. Per il 95,2%, infatti,
cambiano in meglio l'organizzazione del lavoro e per il 73,5%
migliorano il rapporto con gli assistiti, mentre per il 95,4% dei
medici l'informatica e' divenuta una necessita' per lo
svolgimento dell'attivita' clinica e per il 76,8% e'
un'innovazione gradita ai pazienti.
"I medici di medicina generale del nostro Paese usano il computer
e si sono costruiti, per lo piu' da soli, una soddisfacente
competenza d'uso dei mezzi informatici, perlopiu'- dice il
segretario nazionale della Finmg, Giacomo Milillo, a commento dei
dati del sondaggio- con la speranza di affrancarsi in questo modo
da compiti inutilmente ripetitivi, imposti loro da una burocrazia
ottusa, ma anche per potersi avvalere di strumenti professionali
utili all'erogazione di un'assistenza piu' qualificata, che
ritengono meglio percepita dal paziente". Esistono comunque
barriere sia oggettive che soggettive che impediscono una piu'
rapida informatizzazione dei medici di medicina generale
italiani. "Oggettivamente", in una scala da zero a 100, pari a
40, i medici italiani sono consapevoli che esiste ed esistera' un
certo livello di difficolta' per la diffusione estensiva dell'IT,
ma tale livello, seppur non trascurabile, non e' grande. Le
difficolta' soggettive consistono invece nell'approccio
individuale: per l'83,7% dei Mmg occorre organizzare corsi di
formazione sull'It a cura del Ssn, per il 62,6% dei dottori
bisogna cambiare o migliorare le disposizioni in materia di
privacy per proteggere la responsabilita' professionale dei
medici; per l'84,2% si deve introdurre la standardizzazione dei
programmi e la certificazione dei sistemi informatici rendendoli
effettivamente aderenti alle esigenze dei medici di famiglia; per
il 90,7% servirebbe introdurre finanziamenti da parte del Ssn per
l'acquisto dei programmi e per il 94,6% si dovrebbe remunerare
adeguatamente i medici che hanno adottato e utilizzano
regolarmente il sistema informatico. Infine l'85,0% chiede la
possibilita' per i medici di ricorrere in caso di necessita'
relative al funzionamento del sistema al supporto tecnico a
carico delle Asl.
(Wel/ Dire)
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