(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 ott. - I bambini italiani
sono sovrappeso. Almeno secondo la percezione degli stessi
pediatri che lanciano l'allarme. Un bambino su cinque e' in
sovrappeso o obeso gia' nella fascia di eta' tra i 24 e i 36 mesi
con conseguenze serie, sia nel breve che nel lungo periodo. Sono
questi i principali risultati della ricerca condotta da GfK
Eurisko che ha raccolto le schede di 400 bambini in sovrappeso
fra i 6 e i 36 mesi e coinvolto 200 pediatri italiani,
nell'ambito del 'Mese della Nutrizione Infantile', l'iniziativa
promossa da Mellin, che per il terzo anno consecutivo si propone
di favorire l'informazione sulla corretta nutrizione nella prima
infanzia. L'obesita', dunque, e' un problema che riguarda i
bambini in eta' scolare e quelli al di sotto dei 36 mesi e si
puo' prevenire grazie ad alcuni accorgimenti nutrizionali e
all'adozione di corretti stili di vita, proprio intervenendo in
questa fascia di eta'. Secondo le indicazione dei pediatri,
infatti, "e' fondamentale promuovere cultura su questo problema a
livello sociale, sensibilizzando le mamme e le famiglie." Di
fatto, l'obesita' e' un fenomeno sempre piu' allarmante, in
Italia cosi' come in Europa e nel mondo. Secondo le stime
dell'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms), sono 42 milioni
i bambini in sovrappeso nel mondo e come dimostra la ricerca
effettuata da GfK Eurisko, i pediatri appaiono sensibili e molto
coinvolti nella gestione delle problematiche nutrizionali (76%
dei casi) e "lamentano" una insufficiente divulgazione
soprattutto in relazione al tema dell'obesita' (61%). "Il cibo
infatti rappresenta un elemento fondamentale nella relazione fra
mamma e bambino e chiederle di limitarne le richieste non e'
sempre facile - spiega Isa Cecchini, Direttore del Dipartimento
Salute di GfK Eurisko - A questo si aggiunge, a detta dei
pediatri intervistati, una scarsa informazione su questo problema
e forse anche il pregiudizio legato all'idea che il sovrappeso
nei bambini piccoli sia il segno di buona salute". E Margherita
Caroli, presidente dell'European Child Obesity Group, avverte:
"L'alimentazione nella prima infanzia puo' avere un impatto
notevolissimo nel contrastare l'epidemia di obesita' in eta'
pediatrica. Dalla nascita fino a circa i 3 anni si stabiliscono
le abitudini alimentari e si tracciano gli stili di vita.
L'allattamento al seno - sottolinea - e' il modo migliore per
sviluppare fra il piccolo e la mamma una comunicazione
'sincrona', e il latte materno e' l'alimento naturale del
'cucciolo d'uomo che, oltre all'aspetto nutrizionale, deve essere
considerato un fattore relazionale."
(Wel/ Dire)