MAGGIORE: "I PAZIENTI VENGANO PERCHÈ LA QUALITÀ È MIGLIORE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 ott. - "In qualita' di
chirurgo che lavora all'interno dell'ospedalita' privata, posso
dire che il piano proposto dal ministro Fazio per velocizzare le
liste d'attesa mi trova d'accordo." E' quanto dichiara Daniele
Maggiore responsabile sezione Estera della Societa' italiana
dell'ospedalita' privata (Sicop) e presidente del XII Congresso
della societa' che si terra' a Varese dal 28 al 30 aprile 2011.
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, in sintesi propone
liste d'attesa basate sulla motivazione dell'esame e dunque, se
si tratta di un problema acuto la lista deve prevedere tempi
minori, se e' un problema risolvibile a medio tempo e' necessaria
un'altra lista d'attesa, e infine deve essere programmata la
prevenzione.
Il progetto incontra il favore di Maggiore "perche' - spiega - il
malato deve scegliere la chirurgia degli ospedali privati non
perche' non puo' aspettare troppo per un intervento, ma perche'
noi abbiamo una qualita' migliore che e' la prima caratteristica,
insieme al fatto di essere competitivi, efficienti, appropriati,
economici e preventivi, che la chirurgia dell'ospedalita' privata
accreditata deve avere per essere tale." Infine, il chirurgo
sottolinea: "Noi vogliamo essere in collaborazione con gli
ospedali pubblici, ma in regime di concorrenzialita'. Il paziente
deve rivolgersi a noi per avere lo stesso intervento, non perche'
presso la struttura pubblica e' costretto ad aspettare 6 mesi, ma
perche' esistono migliori chirurghi, migliori strutture, migliore
qualita'." Ed e' proprio questa una delle idee che saranno
portate avanti durante il XII Congresso Sicop di Varese, durante
il quale verranno trattati molteplici temi sia scientifici, che
di politica sanitaria, nonche' di organizzazione e di
ottimizzazione delle cure. Un esempio sara' la cosiddetta "Fast
Track Surgery", la tematica dell'ottimizzazione dei vari tipi di
trattamenti chirurgici per velocizzare l'intervento, il periodo
di degenza e la dimissione senza perdere la qualita', e senza
perdere l'efficacia della terapia.
(Wel/ Dire)