PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO SU UN PAZIENTE COSÌ GIOVANE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 ott. - Un cuore artificiale
permanente e intratoracico e' stato impiantato per la prima volta
al mondo su un paziente in eta' pediatrica. L'intervento, spiega
meglio una successiva nota, e' stato eseguito a Roma dall'equipe
cardiochirurgica dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' su un
ragazzo di 15 anni, affetto da una patologia generale che ne
impediva l'iscrizione in lista d'attesa per un trapianto di
cuore. Di qui la scelta del Bambino Gesu' di offrire al giovane
paziente l'unica alternativa terapeutica al processo degenaritivo
che avrebbe portato al decesso in breve tempo. Non si tratta
dunque di un "ponte" in attesa di un trapianto, bensi' di una
soluzione terapeutica definitiva.
L'intervento, eseguito nella giornata di giovedi' 30
settembre, e' iniziato alle ore 8 e si e' concluso alle ore 18
con l'impianto del cuore artificiale della lunghezza di 4
centimetri all'interno del ventricolo sinistro e il collegamento
con l'aorta ascendente. L'apparecchio, una pompa idraulica
attivata elettricamente, e' interamente collocato all'interno del
torace in modo da ridurre i rischi di infezione. L'alimentazione
elettrica e' realizzata attraverso uno spinotto collocato dietro
il padiglione auricolare sinistro al quale e' collegata la
batteria che il paziente porta alla cintura.
L'intervento realizzato al Bambino Gesu', punto di riferimento
a livello internazionale per la ricerca e la cura di bambini e
ragazzi, spalanca nuove prospettive terapeutiche e di speranza di
vita per tutti quei pazienti con patologie cardiache per le quali
e' fino a oggi essenziale un trapianto e per quei soggetti - e'
il caso del paziente impiantato con cuore artificiale giovedi' -
non candidabili per ragioni cliniche a poter ricevere un cuore da
un donatore. Fino a oggi questo intervento era stato realizzato
solo in pazienti adulti. La peculiarita' della soluzione
tecnologica e chirurgica adottata al Bambino Gesu' sta nella
ridotta invasivita' dell'apparecchio e delle modalita' di
alimentazione che ne abbattono sostanzialmente i rischi infettivi
che rappresentano la prima causa dei fallimenti di soluzioni
alternative finora sperimentate nel mondo.
Considerate le condizioni generali del paziente e il carattere
assolutamente innovativo dell'intervento la prognosi e' ancora
strettamente riservata.
(Wel/ Dire)