(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 nov. - "L'Ordine degli
Psicologi del Lazio accoglie con favore la notizia relativa
all'emanazione, da parte della Commissione consultiva presso il
ministero del Lavoro, delle indicazioni per la valutazione dello
stress lavoro-correlato. Il documento pone finalmente termine ad
un lunghissimo periodo di incertezza, nel corso del quale
l'entrata in vigore della norma recante l'obbligo di valutazione
del rischio stress e' stata oggetto di continui rinvii, con la
conseguenza che la salute dei lavoratori non poteva dirsi
realmente tutelata nel nostro ordinamento". Cosi' ha aperto i
lavori della 'Giornata di studio sulla psicologia del lavoro e
delle organizzazioni' svoltasi oggi a Roma, il presidente
dell'Ordine degli Psicologi del Lazio Marialori Zaccaria, che ha
osservato tuttavia come "non siano stati accolti i suggerimenti
formulati dall'Ordine affinche' nelle indicazioni si specificasse
con chiarezza che la valutazione dello stress implica
necessariamente il ricorso a competenze proprie della professione
di psicologo non riconducibili ad altre figure professionali.
Diversamente- ha sottolineato- cio' si configurerebbe come un
abuso di professione da parte di queste ultime".
La presidente Zaccaria, poi, ha rivolto un appello al mondo
delle imprese, rappresentato da Angelo Camilli, presidente
Comitato Sicurezza sul Lavoro dell'Uir, "affinche' i datori di
lavoro, pur in assenza di un obbligo di legge, comprendano
l'importanza di rivolgersi alla nostra professione quando la
complessita' della situazione lo richieda, specialmente per
valutare i fattori di stress legati alla percezione soggettiva
del lavoratori".
"In quei casi, infatti - prosegue la psicologa - gli strumenti
di valutazione individuati dalla Commissione consultiva
(questionari, test, focus group, etc.) sono strettamente legati
alle competenze dello psicologo: affidarli ad altri
professionisti comporterebbe, dal punto di vista dei rischi
psico-sociali, una tutela dei lavoratori solo apparente".
Nel suo intervento Angelo Camilli, accogliendo l'invito
dell'Ordine, ha evidenziato come ormai il mondo delle imprese, in
una visione coerente ai principi della responsabilita' sociale
d'impresa, consideri un fattore strategico di sviluppo mettere al
centro la "salute dei lavoratori" e che anche il possibile
coinvolgimento degli psicologi nell'organizzazione rappresenti
una opportunita' ed una risorsa per raggiungere questo obiettivo.
I due panel della mattina, guidati da Sara Del Lungo,
Coordinatrice area psicologia del lavoro e delle organizzazioni
dell'Ordine Psicologi Lazio, hanno affrontato il tema della
presenza dello psicologo nella governance d'impresa e la messa
a punto delle Linee guida sul Coaching organizzativo per gli
psicologi del lavoro, curate dall'Ordine, per indirizzare i
Coach organizzativi e differenziarli da tutte quelle altre figure
che stanno nascendo, non proprio ben delineate, quali counsellor,
coach etc.
Nella seconda parte della giornata Francesco Avallone,
prorettore vicario dell'Universita' "La Sapienza" di Roma,
docente di psicologia del Lavoro, ha coordinato le due tavole
rotonde: il contributo dello psicologo nell'utilizzo dei social
media in azienda e nella valutazione dello stress correlato al
lavoro, in un'ottica di Social Accountability. "In questi venti
anni la ricettivita' delle aziende nei confronti di sistemi
psicologicamente testati e' aumentata in maniera esponenziale",
ha detto Sara del Lungo.
(Wel/ Dire)