FRACASSI: "INSERIRLO IN PIANO SANITARIO NAZIONALE PER RILANCIO"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 nov. - "L'HTA puo' essere la
medicina per curare la sanita' malata: puo' contribuire a una
migliore gestione finanziaria del sistema, oltre che ovviamente a
una maggiore appropriatezza della cura. E osservo con piacere che
il Piano sanitario nazionale 2001-2013, presentato in bozza dal
Ministero alle Regioni, inserisca l'HTA tra le 12 azioni
necessarie per rilanciare il SSN". Questa, in sintesi, la
posizione sull'Health Technology Assessment di Angelo Fracassi,
presidente di Assobiomedica, l'associazione di Confindustria che
rappresenta i produttori del settore biomedico e diagnostico,
intervenuto oggi al Forum Risk Management di Arezzo nell'ambito
del convegno "Innovazione, sicurezza, appropriatezza: la sfida
delle tecnologie mediche".
Secondo Fracassi, l'HTA e' indispensabile se si vuole uscire
dalla perenne emergenza e dal dominio assoluto dell'esigenza di
contenimento della spesa. "In questo senso, mi sembra - ha detto
il presidente di Assobiomedica - che il Piano sanitario nazionale
sia da condividere laddove individua i nodi da sciogliere sul
tema dell'HTA, problematica sulla quale da tempo si invocano
finalmente soluzioni concrete".
Non si deve correre il rischio di spendere per nuove
tecnologie senza sapere se quelle esistenti sono o no tuttora
efficaci, ha proseguito Fracassi. Importante e' ricordare che
oltre ad evidenziare efficacia, sicurezza e costi di gestione, le
nuove tecnologie devono dimostrare di essere compatibili con la
struttura in cui la novita' sara' inserita. Mettendo in conto
eventuali, ma necessari mutamenti strutturali e valutando
nell'organizzazione del lavoro se essi saranno produttivi in
termini di costo efficacia. Assobiomedica ritiene, poi, che un
eventuale utilizzo dell'HTA al fine di predeterminare il prezzo
dei beni o rallentare l'ingresso dell'innovazione nel mercato,
rappresenterebbe un uso distorto e dunque sbagliato di questa
metodologia. Infatti, obiettivo dell'HTA e' quello di porsi come
strumento a supporto delle decisioni riguardanti l'impiego delle
risorse, contribuendo a individuare quelle tecnologie e procedure
sanitarie meritevoli di piu' ampia diffusione e, di conseguenza,
di adeguata copertura finanziaria pubblica.
(Wel/ Dire)