(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 nov. - Lo European
Disability Forum (Edf) - l'organizzazione che rappresenta gli
ottanta milioni di disabili europei - e Inclusion Europe, la ong
ombrello per le persone con disabilita' intellettive, accolgono
con favore la nuova Strategia Ue 2010-2020 per un'Europa senza
barriere. In particolare, le otto aree nelle quali e' strutturata
la comunicazione - adottata il 15 novembre dalla Commissione -
sembrano convincere i due network: accessibilita',
partecipazione, parita' di trattamento, occupazione, educazione e
formazione, protezione sociale, salute e azione esterna.
L'Edf pero' si domanda perche' la strategia si chiami 2010-2020
quando, quest'anno, solo pochi aspetti menzionati nel documento
sono stati affrontati. Inclusion Europe, dal canto suo, si chiede
perche' non si sia approfittato della nuova comunicazione per
riproporre la direttiva antidiscriminazione o per discutere
l'adozione di una direttiva specifica riguardante la disabilita'.
Yannis Vardakastanis, presidente dell'EDF, ha sottolineato come
la nuova strategia sia "piu' ambiziosa del piano precedente
riguardante le persone disabili e, se messa in pratica in tutte
le sue parti, rappresentera' un passo avanti per tutti i disabili
europei".
"La comunicazione della Commissione e' un grande riconoscimento
del valore della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con
Disabilita' (UNCRPD)", gli fa eco Ivo VyKydal, presidente di
Inclusion Europe, che sottolinea come la Strategia "riprenda
molti dei contenuti della Convenzione stessa". Per quanto
riguarda gli impegni specifici contenuti nel documento, se da un
lato a convincere le organizzazioni rappresentative dei disabili
sono aspetti quali l'impegno per un atto sull'accessibilita' del
mercato interno per prodotti e tecnologie assistive, la proposta
legislativa per rendere tutti i siti pubblici accessibili entro
il 2015, le misure per migliorare l'accessibilita' per le persone
con disabilita' a beni e servizi, le norme per assicurare il
diritto alla liberta' di movimento e residenza, la revisione
della legislazione su occupazione e impiego e l'utilizzo dei
fondi strutturali in favore di pprogetti per l'accessibilita',
dall'altro rimangono alcuni punti su cui si poteva fare di piu'.
In particolare, la revisione della legislazione europea deve
essere trasversale e non riguardare solo l'occupazione e
l'impiego ma tutti i campi rilevanti per le persone disabili; le
persone con disabilita' devono essere coinvolte nei processi
decisionali che li riguardano attraverso le loro organizzazioni
rappresentative; la Strategia deve essere formalmente sostenuta
anche dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in modo da
risultare vincolante per tutte le istituzioni UE; infine, si
raccomanda l'istituzione di un comitato congiunto
Commissione-Stati membri, guidato dalla presidenza di turno e che
debba riportare al Consiglio europeo dei ministri per gli Affari
Sociali.
(Wel/ Dire)