(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 nov. - Polmoni di fumatori,
ma anche di tossicodipendenti ed obesi. utilizzati nei trapianti.
E' quello che sta accadendo in Gran Bretagna, dove la scarsita'
di polmoni sani sta spingendo la sanita' pubblica a misure
estreme come l'utilizzo di materiale a scarsa qualita'.
Il sistema e' venuto alla ribalta in seguito di casi come quello
di Lindsey Scott. La Scott, giovane inglese di 28 anni, subisce
un trapianto di polmoni in seguito alla sua fibrosi cistica.
Tuttavia, il donatore era un fumatore accanito (30 sigarette al
giorno) e l'organismo della giovane ha resistito all'innesto solo
5 mesi. Sconvolti dalla vicenda, i famigliari hanno fatto
presente come la donna non fosse stata informata del fatto; nel
caso, avrebbe negato il consenso.
Ma la vicenda-Scott non e' per nulla isolata: come spiega il "The
Sunday Times" numerose procedure del genere usano organi di
soggetti ad alto rischio: amanti delle sigarette ma anche
tossicodipendenti o prostitute (soggetti ad alto rischio HIV) ed
obesi cronici.
Sottoposti ad una pioggia di critiche, i dirigenti NHS (il
sistema sanitario nazionale) si difende, ricordando come
all'origine di tutto vi sia la scarsita' di donatori in buona
salute, che obbliga i medici all'azzardo.
Per usare le parole del dottor James Neuberger, direttore medico
associato nella sezione Sangue e trapianti: "In un mondo ideale
e' chiaro che sarebbe meglio avere i polmoni di un ventenne sano
che non ha mai fumato. Ma e' un lusso che non possiamo
permetterci. Quello che bisogna dire e': meglio un polmone a
rischio o nessun polmone?"
(Wel/ Dire)