LETTERA MINISTRO A REGIONI: "SI CONTINUI IN CENTRI ACCREDITATI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 nov. - "Si ritiene che, nel
rispetto dei principi etici, deontologici e professionali che
devono sempre guidare medici e scienziati verso scelte ponderate
e responsabili a tutela dei malati, il trattamento 'correttivo
endovascolare' della CCSVI in pazienti con SM, gia' utilizzato da
alcuni clinici, possa continuare". E' quanto si legge nella
lettera che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha
inviato agli assessori regionali alla Sanita' con oggetto
"Raccomandazioni in materia di sclerosi multipla e CCSVI". Una
buona notizia per Paolo Zamboni, dunque, e per tutti quei malati
di sclerosi multipla che a gran voce hanno invocato l'intervento
del chirurgo vascolare. Nella sua attivita' di ricerca sulla
sclerosi multipla, Zamboni sostiene di aver rintracciato, in uno
studio preliminare, una stretta correlazione tra la presenza di
diversi problemi venosi, come stenosi o valvole difettose, e la
sclerosi multipla. La presenza di depositi di ferro a livello
cerebrospinale ha spinto a ricercare una correlazione tra questi
patologici restringimenti venosi, da lui ribattezzati sotto il
nome di 'Insufficienza venosa cronica cerebrospinale' (o CCSVI),
e la sclerosi multipla, partendo dal presupposto che le vie
extracraniche del deflusso venoso sono state finora poco studiate
nei pazienti affetti da SM clinicamente definita (SMCD).
Zamboni ha gia' effettuato i primi interventi di angioplastica
per ridurre le stenosi venose di alcuni soggetti affetti da CCSVI
e da sclerosi multipla. Il trattamento e' stato battezzato come
'Intervento di liberazione' o 'Liberation treatment'. Le
controversie e gli attriti tra la comunita' scientifica e Zamboni
si sviluppano sostanzialmente su due punti: la reale correlazione
tra Sclerosi multipla e Insufficienza cerebrospinale venosa
cronica e la sicurezza sul beneficio clinico reale che
l'intervento chirurgico proposto da Zamboni possa portare
benefici. Ma la sperimentazione di tali teorie era, fino alla
lettera di Fazio, bloccata per motivi burocratici.
(Wel/ Dire)