(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 nov. - E' stato individuato
dall'equipe della Terapia intensiva neonatale (Tin) del
policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, un nuovo metodo per
valutare la presenza della patologia cardiaca nota come dotto di
Botallo, presente prevalentemente nei neonati prematuri con peso
inferiore a un chilo.Si tratta dell'unico studio di questo tipo
effettuato in Italia, effettuato su 73 neonati prematuri con peso
inferiore al chilo nati tra il 2006 e il 2009. I ricercatori
hanno evidenziato che "analizzando, attraverso un micro-prelievo
di sangue, i valori dell'ormone NT - ProBNP, secreto dalle
cellule cardiache in maniera diversa a seconda dell'entita' della
patologia cardiaca, si puo' individuare l'eventuale anomalia che
riguarda il dotto di Botallo".
Nei neonati a termine il canale che mette in comunicazione
l'arteria polmonare con l'aorta, normalmente aperto mentre il
bimbo e' in gestazione, si chiude con la nascita. In molto
prematuri, invece, cio' non avviene e la possibilita' di
individuare tale anomalia con un semplice prelievo di sangue
anziche' con esami diagnostici che richiedono piu' tempo, e' un
grosso passo in avanti per la ricerca medica in neonatologia.
Questo ormone e' predittivo della chiusura del dotto di Botallo
quando nei primissimi giorni dalla nascita c'e' una diminuzione
superiore all'80%. Dosando l'ormone ogni giorno, se il valore
diminuisce, vuol dire che il dotto di Botallo si sta chiudendo.
Se, invece, i livelli dell'ormone risultano alterati e non
diminuiscono si deve subito iniziare il trattamento.
Lo studio puo' dare indicazioni importanti anche su quale terapia
scegliere, farmacologia o chirurgica. Si tratta quindi di un
valido aiuto per i medici della terapia intensiva anche perche'
la mancata chiusura del dotto di Botallo puo' causare danni molto
seri agli altri apparati e, se non diagnosticata in tempo, ha
conseguenze molto gravi.
(Wel/ Dire)