"CANNABIS CREA DIPENDENZA CHE SI MANIFESTA CON SINTOMI PSICHICI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 nov. - La California ha
scelto di dire no alla mariujana,una delle sostanze piu'
consumata e sottovalutata al mondo e per questo ha un alto
potenziale di pericolosita' soprattutto per i giovani, sia per l'
effetto nocivo in se', che per quello incentivante verso l' uso
di altre droghe. Questo viene provato anche dal fatto che i
policonsumatori di eroina, cocaina, amfetamine usano molto
frequentemente e contemporaneamente anche la cannabis con
effetti devastanti sulla salute portando in alcuni casi anche
alla morte, come purtroppo testimoniato dalla cronaca.
"Contrariamente ed erroneamente a quanto si pensa - si legge in
una nota diffusa dal Dipartimento per le politiche antidroga
(Dpa) - la cannabis e' in grado di creare uno stato di
dipendenza che si manifesta soprattutto con sintomi psichici
quali un forte e costante desiderio di assumere la sostanza,
scatenando crisi demotivazionale una forte irritabilita' ed un
aumento dell'aggressivita', oltre che disfunzioni nella capacita'
di giudizio." Il consumo di questa sostanza, ha inoltre effetti
molto gravi in eta' adolescenziale: studi recenti confermano che
le alterazioni conseguenti all'uso di cannabis alterano la
capacita' dei neuroni di svilupparsi in maniera appropriata, con
il risultato che il cervello di un adulto che da adolescente ha
consumato cannabis, risulta piu' vulnerabile ed esposto
all'insorgere di disturbi mentali come la schizofrenia. "Anche
gli effetti sulla memoria e sulle cellule nervose regolanti la
motivazione sono fortissimi - prosegue la nota - Il THC (
tetraidrocannabinolo) infatti colpisce le cellule nervose in
quella parte del cervello dove risiede la memoria impedendo ai
consumatori di ricordare avvenimenti recenti e rendendo
difficoltoso l' apprendimento, accelerando in caso di consumo
cronico, la degenerazione e l'invecchiamento di queste cellule
nervose". Dal un punto di vista della salute fisica, e' stato
dimostrato che la cannabis inibisce le cellule immunitarie
deputate alla difesa dalle infezioni e dai tumori. I consumatori,
infatti, sono piu' esposti a sviluppare infezioni polmonari,
cancro e infarto del miocardio. Infine, sono stati documentati
danni importanti sullo sviluppo del feto da madri fumatrici di
cannabis anche se assunta per un breve periodo. "Per questo -
aggiunge il Dpa - e' estremamente importante continuare ad
informare le future mamme in merito agli effetti dannosi
provocati dall'esposizione prenatale alla cannabis sul
nascituro." I risultati degli studi portati avanti dal
Dipartimento, effettuati sui giovani consumatori di cannabis,
hanno messo in evidenza con risonanze magnetiche come il consumo
di cannabis distrugga i neuroni e riduca lo spessore della
corteccia cerebrale. "Si assiste cioe' - spiega la nota - ad una
riduzione dei solchi cerebrali in entrambi gli emisferi, oltre ad
uno spessore corticale piu' sottile nel lobo frontale destro. E
un cervello malato, sotto l'influenza della cannabis, non ci
stancheremo mai di ripetere, non funziona a dovere, non ricorda a
sufficienza, altera la propria rapidita' di analisi e di
decisione."
(Wel/ Dire)