(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 mar. - La giunta regionale
del lazio ha approvato ieri una delibera che stanzia 1,6 milioni
di euro per il finanziamento di progetti innovativi finalizzati
al miglioramento della qualita' di vita dei portatori del morbo
di Alzheimer e delle famiglie che li assistono in casa. In Italia
si stimano circa 700.000 ammalati, di cui circa 70.000 nel Lazio.
L'80-90% di tutti i casi sono di demenza nella terza eta', l'1%
delle persone viene colpita prima di 65 anni, l'11% in eta'
compresa fra i 65 e gli 80 anni, il 30% nei soggetti
ultraottantenni.
"È il secondo anno- dichiara l'assessore alle Politiche
sociali e delle sicurezza della Regione Lazio, Luigina Di Liegro-
che finanziamo 4 progetti per il sostegno ai malati di Alzheimer
e alle famiglie che se ne prendono cura. Tutti gli interventi
sono realizzati da Associazioni di volontariato (Auser Lazio,
Casa Aima Onlus. Alzheimer Roma Onlus, Atama Anagni Onlus),
perche' crediamo fermamente nell'importante supporto che i
volontari danno in questi programmi di assistenza. Il fine di
questi progetti, che non sono spot, ma programmati a lungo
termine e' quello di garantire una maggiore integrazione
socio-sanitaria tra Asl, enti locali e associazioni di
volontariato, per superare la prevalenza della sanitarizzazione
rispetto all'assistenza domiciliare e fornire servizi
socio-assistenziali piu' attenti ai bisogni degli anziani,
favorendo il mantenimento ed il recupero dei livelli di
autonomia dei malati e il sostegno alla famiglie che si fanno
carico dell'assistenza".
"I dati dell'ultimo Rapporto sui servizi sociali del Lazio
realizzato dal Sistema informativo dei servizi sociali del Lazio
(Siss) dell'assessorato alle Politiche sociali e delle sicurezze-
ha continuato Di Liegro- dimostrano che gli anziani, insieme alle
famiglie, ai minori e ai giovani disagiati, rappresentano quasi
il 90% dell'utenza dei servizi sociali nel Lazio. Dal 2007 ad
oggi, l'utenza di anziani e' cresciuta del 3,6% e le strutture e
servizi a loro dedicati sono 1.080. Di questi, 23 strutture sono
riservate alle 1.192 persone affette da patologie invalidanti
(+21,1%), come l'Alzheimer".
Secondo Di Liegro "queste percentuali di utenti anziani
aumenteranno, perche' l'invecchiamento demografico e' in costante
crescita. Questo comportera' un aumento della spesa pubblica per
l'assistenza a lungo termine. È necessario, quindi, progettare un
sistema di welfare che si basi su una rete integrata di supporto
agli anziani in difficolta' e che punti ad un'azione di
formazione specialistica sia per gli operatori socio-sanitari e
gli infermieri professionali, che per i volontari attivi in
questo settore".
(Wel/ Dire)