UNA APPOSITA ANALISI CONSENTE DI 'SELEZIONARE' GLI ORGANI ADATTI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 mar. - Il trapianto d'organo
e' ancora l'unica soluzione per salvare la vita di molti pazienti
con malattie cardiache gravi avanzate. Alternative come cuore
artificiale, trapianto da animali geneticamente modificati o
assistenza ventricolare meccanica prolungata oltre 3-4 mesi sono
ancora in fase di studio. Per tale ragione, si registra a livello
sia italiano sia internazionale una costante carenza di donatori,
resa ancor piu' pesante dall'eta' limite, fissata a 55 anni. Una
ricerca dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio
nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), pero', ora dischiude
nuove e piu' ampie possibilita' per consentire la donazione anche
da parte degli over 55. Lo studio e' stato pubblicato sul Journal
of Heart and Lung Transplantation.
"Sono oltre 700 i pazienti che ogni anno in Italia avrebbero
bisogno di un cuore nuovo, mentre le donazioni raggiungono a
malapena la meta'. I pazienti in lista d'attesa (media 2-3 anni)
hanno una qualita' di vita difficile e una mortalita' di quasi il
9% annuo- spiega Tonino Bombardini, ricercatore associato
dell'Ifc-Cnr- Se ogni anno si utilizzasse anche solo un sesto dei
670 donatori di cuore ultra cinquantacinquenni, i trapianti in
Italia aumenterebbero di 100 l'anno". Da questa constatazione,
circa cinque anni fa, e' partita un'indagine congiunta con il
Centro trapianti cuore-polmone del 'Sant'Orsola' di Bologna,
volta a quantificare la 'bonta'' funzionale dei cuori dei
cosiddetti donatori 'marginali'.
Il gruppo utilizza come test diagnostico un 'eco-stress
farmacologico': si infonde sotto controllo ecocardiografico
continuo il dipiridamolo, un farmaco vasodilatatore gia' in uso
da 25 anni per la diagnosi non invasiva di malattia coronarica.
Il cuore e' infatti un organo erettile, la cui funzione aumenta
con l'aumentare del flusso, ma questo solo se le coronarie sono
sane e il miocardio e' normale. Se il cuore sotto stress
obbedisce a tale corrispondenza, allora e' adatto per la
donazione. Altrimenti viene scartato. Il test, che viene eseguito
dopo la dichiarazione di morte cerebrale del donatore, dura 6
minuti e rispetta gli altri organi da trapiantare.
Secondo dati Cnt-Centro nazionale trapianti, nel 2006 solo il
45% dei 1.234 donatori di cuore potenziali in Italia avevano
un'eta' inferiore ai 55 anni. E inoltre 169 dei 345 trapianti
venivano eseguiti in riceventi ultra 55enni. Anche negli Stati
Uniti, dove ogni anno si effettuano piu' di 2.000 trapianti di
cuore, solo il 7% dei donatori ha una eta' superiore ai 50 anni,
nonostante la mortalita' annua dei cardiopatici in lista d'attesa
sia superiore al 10%.
(Wel/ Dire)