SALUTE. TUMORE AL SENO, ECCO L'ANTICORPO CHE LO "AFFAMA"
SI CHIAMA BEVACIZUMAB, NE BLOCCA IL NUTRIMENTO E LA CRESCITA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 mar. - Uccidere il tumore al
seno affamandolo, togliendogli il nutrimento. Cosi' agisce
bevacizumab, anticorpo monoclonale che agisce in maniera
specifica sulla proteina VEGF, elemento chiave dell'angiogenesi
tumorale, il meccanismo che regola la crescita e la
proliferazione del cancro. Una terapia intelligente unita alla
chemioterapia permette di raddoppiare il tempo di sopravvivenza
senza progressione nel tumore del seno in stadio avanzato.
"L'inibizione dell'angiogenesi, ovvero il "blocco" dei meccanismi
che consentono al tumore di diffondersi nell'organismo, e' una
importante opzione terapeutica per le pazienti con cancro del
seno in stadio avanzato, che hanno oggi una nuova arma mirata per
affrontare la loro malattia" precisa il prof. Sabino De Placido,
Ordinario di Oncologia Medica dell'Universita' 'Federico II' di
Napoli e presidente del convegno nazionale "Dalla chemioterapia
alla terapia anti angiogenica".
Le stime effettuate sui dati reali osservati dei Registri
Tumori italiani, parlano per il 2008 di 37.952 donne colpite da
tumore della mammella, che risulta cosi' il secondo carcinoma
piu' diffuso e ancora purtroppo il primo per mortalita' nel sesso
femminile sotto i 55 anni.
L'avvento delle terapie target, unito alla diffusione degli
screening e al miglioramento delle tecnologie per la diagnosi,
sta modificando lo scenario di questa patologia. Tra i
protagonisti della "rivoluzione" gli anticorpi monoclonali,
farmaci innovativi che hanno la capacita' di colpire con
precisione le cellule malate, senza danneggiare quelle sane. A
trastuzumab, anticorpo monoclonale utilizzato sia nelle fasi
avanzate sia in quelle precoci di un particolare tipo di tumore
al seno (detto HER2 positivo), si affianca un altro farmaco,
bevacizumab, che ha dimostrato benefici significativi nelle forme
avanzate della malattia.
(Wel/ Dire)
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