IN UN ANNO 2.000 RICOVERI ORDINARI E 250 IN DAY HOSPITAL.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 5 mar. - In un anno 2.000
ricoveri ordinari e 250 in day hospital, 1.900 coronarografie e
950 angioplastiche coronariche, 195 ablazioni, 290 impianti di
pacemaker e 55 di defibrillatori, 78.000 prestazioni
ambulatoriali. Sono i numeri che sintetizzano l'attivita' della
Cardiologia dell'Ospedale Maggiore nel 2009, diffusi dall'Ausl di
Bologna in occasione del 50^ anniversario dell'unita' operativa:
traguardo che sara' festeggiato, domani e dopodomani, con un
convegno dal titolo "Back to the future".
Ogni anno sono piu' di 600 le persone con infarto e sindromi
coronariche acute ricoverate all'Unita' coronarica del Maggiore,
"uno dei volumi di attivita' piu' alti tra le Unita' di terapia
intensiva coronarica italiane". Il 70% dei pazienti con infarto
accede al Maggiore da tutta la provincia attraverso il 118, "un
dato eccezionale- sottolinea la nota- se confrontato con la media
nazionale", pari al 30%. La meta' di questi pazienti salta il
passaggio al Pronto soccorso arrivando direttamente in terapia,
cosi' e' "ancora piu' tempestivo ed efficace l'intervento".
Grazie a cio' e alla disponibilita' dell'angioplastica coronarica
24 ore su 24, sottolinea l'Ausl, "la mortalita' per infarto al
Maggiore si e' ridotta al 6%". Inoltre, la Cardiologia del
Maggiore e' tra le prime in Italia anche per numero di
trattamenti delle aritmie cardiache con ablazione trans-catetere,
con oltre 1.900 ablazioni eseguite finora. Tanto da aver assunto
"un ruolo di riferimento nazionale", visto che il Maggiore
richiama pazienti da tutta Italia (il 30% dei trattamenti).
Nel 2009, continua la nota, la Cardiologia del Maggiore e'
stata "Centro coordinatore per l'Italia della sperimentazione
clinica di un nuovo farmaco anticoagulante che dal prossimo anno,
dal momento in cui sara' introdotto in commercio, rivoluzionera'
il trattamento della fibrillazione atriale, una delle piu' comuni
aritmie cardiache che interessa oltre il 5% della popolazione di
eta' superiore a 70 anni".
I 50 anni della Cardiologia del Maggiore, insomma, "non sono
solo l'eta' di una unita' operativa ma coincidono con la storia e
la evoluzione della cardiologia a Bologna e in Italia, nel segno
dell'innovazione- sottolinea l'Ausl- e di una prodigiosa
riduzione della mortalita' intraospedaliera per infarto, calata
dal 30% al 6% dal 1960 ad oggi" raggiungendo "un risultato tra i
migliori a livello nazionale". Al convegno parteciperanno oltre
500 professionisti tra medici e infermieri, insieme a relatori
come Maria Rosa Costanzo, docente alla Midwest University di
Chicago. Ci saranno anche Francesco Ripa di Meana, direttore
generale dell'Ausl, e l'assessore regionale alle Politiche per la
salute Giovanni Bissoni. "Vogliamo migliorare ulteriormente la
qualita' dei nostri percorsi assistenziali- dichiara Ripa di
Meana- e far si' che la Cardiologia del Maggiore sia, e venga
percepita, non solo come un centro di eccellenza all'interno
dell'Ospedale ma come una realta' aperta al territorio e alle
diverse componenti della rete cardiologica provinciale". Giuseppe
Di Pasquale, direttore della Cardiologia, aggiunge: "Siamo molto
contenti dei risultati del nostro lavoro, soprattutto se
guardiamo ai dati relativi alla riduzione della mortalita' per
infarto".
(Wel/ Dire)