BERTELLONI (SIMA): LE FEMMINE TRA 14 E 17 ANNI LE PIU' COLPITE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 mar.- Disturbi del
comportamento alimentare e adolescenza: un binomio dilagante in
cui anoressia e bulimia, tra i disturbi piu' noti, mietono
vittime tra i giovani. I disturbi alimentari riconoscono alla
loro base un mosaico di fattori causali: genetici, biologici,
familiari, vitali (es. traumi, lutti) e psicologici
(insoddisfazione per il corpo, perfezionismo, bassa autostima,
difficolta' a riconoscere e regolare le emozioni, difficolta' nel
controllo degli impulsi e nelle relazioni interpersonali). Di
particolare rilievo sembrano essere poi i fattori
socio-culturali: l'ideale di magrezza, il culto per l'immagine,
la pressione per prestazioni e risultati elevati.
"Il disturbo del comportamento alimentare - spiega Silvano
Bertelloni, presidente della Societa' italiana di medicina
dell'adolescenza (Sima)- viene spesso elaborato come una sorta di
"soluzione" rispetto ad una situazione di profonda sofferenza.
Tuttavia, nessuno dei vari elementi eziologici puo', da solo,
scatenare la malattia ed influenzarne il decorso. Per questo -
avverte l'esperto - e' sempre necessario un approccio
multidisciplinare, sia per la piena comprensione sia per la
gestione di queste patologie." Nell'adolescenza il disturbo
alimentare con caratteristiche cliniche piu' gravi e' l'anoressia
nervosa, che colpisce particolarmente il sesso femminile con un
rapporto di 1-2. L'eta' in cui si registra il picco d'esordio e'
tra i 14 - 17 anni, anche se l'esperto avverte " si sta
verificando un abbassamento della soglia d'insorgenza del
disturbo, con la comparsa sempre piu' frequentemente in eta'
prepubere, dove la differenza di sesso e' meno significativa."
Tra le classi sociali piu' a rischio vengono segnalate quelle
medio-alte dei paesi occidentali, ma la diffusione arriva ormai a
tutte le fasce di popolazione e anche alle persone di origine
extra-occidentale. "Stanno aumentando le forme atipiche, disturbi
dell'alimentazione non altrimenti specificati o Ednos (Eating
Disorder Not Otherwise Specified) - afferma Bertelloni - e
tentativi di dimagrimento non necessari tra gli adolescenti. In
Usa, un recente studio ha messo in evidenza che il 60% delle
ragazze e il 30% dei ragazzi ha cercato di perdere peso nel mese
precedente l'indagine. In Italia, e' stato dimostrato in un
campione di oltre 5500 adolescenti (eta' 12-21 anni) che l'11%
dei soggetti era a rischio disturbo alimentare, con una
percentuale abbastanza simile tra femmine (11.5%) e maschi
(10.2%)".
L'esperto indica poi le modalita' per una diagnosi precoce: "I
professionisti delle cure primarie (pediatri di famiglia, medici
di medicina generale), hanno un ruolo fondamentale nella diagnosi
precoce - dice - anche se questi disturbi risultano ancora troppo
spesso misconosciuti tanto che e' segnalato un ritardo
diagnostico in molti soggetti. Semplici questionari da utilizzare
in ambulatorio possono essere di ausilio per superare questo
ritardo e permettere un'individuazione piu' precoce degli
adolescenti con disturbi alimentari."
(Wel/ Dire)