CORONAROPATIA PRINCIPALE CAUSA DI MORTE NELL'UNIONE EUROPEA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 mag. - Oggi a Parigi si
chiude l'EuroPCR 2010, il piu' importante congresso medico in
Europa di interventistica cardiovascolare, che quest'anno si e'
concentrato su stent coronarici e innovazione.
La coronaropatia rappresenta, secondo l'Organizzazione Mondiale
della Sanita', la principale causa di morte nell'Unione Europea,
con oltre 2 milioni di decessi all'anno e un costo di oltre 192
miliardi di euro per l'economia dell'Unione Europea. In
particolare lo studio RES-I NEVO(tm) ha evidenziato risultati
incoraggianti per il nuovo stent coronarico a eluizione di
Sirolimus.
Secondo i dati a 12 mesi dello studio clinico RES-I NEVO(tm) lo
stent coronarico a eluizione di Sirolimus continua a confermare
eccellenti livelli di sicurezza e di efficacia rispetto a Taxus
Liberte, lo stent coronarico a eluizione di Paclitaxel.
Durante i 12 mesi di follow up non sono stati segnalati episodi
di trombosi dello stent nel braccio NEVO(tm) mentre in pazienti
trattati con stent Taxus« Liberte« sono stati riscontrati due
episodi a 12 mesi e un terzo a 13 mesi. Non sono stati inoltre
registrati casi di morte cardiaca o di infarto del miocardio (IM)
dopo deospedalizzazione fra i pazienti che hanno ricevuto
NEVO(tm).
Quantunque il trial non sia stato disegnato per poter
evidenziare endpoint clinici - e non siano state quindi osservate
differenze statisticamente significative - i dati sui tassi di
mortalita', sull'infarto del miocardio, sulla necessita' di
ripetere la vascolarizzazione e sull'insorgenza della trombosi da
stent hanno confermato la superiorita' di NEVO(tm) su Taxus«
Liberte«, con risultati a 12 mesi perfino migliorati rispetto a
quelli a 6 mesi. Sono state osservate risultanze simili nei
sottogruppi di pazienti con diabete e di pazienti con lesioni di
lunghezza inferiore o superiore a 20 millimetri.
Questo trial clinico prospettico randomizzato, in relazione
all'endpoint primario a sei mesi, ha dimostrato la superiorita'
di NEVO(tm) rispetto a Taxus« Liberte« per quanto riguarda la
perdita tardiva di lume interno, cioe' la crescita di tessuto
all'interno dello stent. In particolare, la perdita tardiva del
lume interno e' stata ridotta del 64% nel braccio NEVO(tm)
rispetto al braccio Taxus« Liberte« (0,13 mm.
rispetto a 0,36 mm., p<0,001). La perdita tardiva di lume interno
riduce il diametro del lumen e quindi restringe il flusso
sanguigno attraverso lo stent e puo' causare considerevoli eventi
coronarici avversi maggiori, conosciuti anche come MACE (major
adverse coronary events). La superiorita' di NEVO(tm) si e'
manifestata anche nella riduzione della restenosi, o nuovo blocco
in uno stent. La restenosi angiografica e' stata ridotta dell'86%
(1,1% nel braccio NEVO rispetto al 7,8% nel braccio Taxus
Liberte, p=0,002).
"Questi dati indicano che potremmo essere in presenza di una
forte evoluzione nelle opzioni di trattamento della malattia
coronarica, grazie alla capacita' dello stent di rilasciare il
farmaco in maniera precisa e di ridurre nel lungo periodo le
complicanze relative alla sicurezza,", ha dichiarato il dottor
Alexandre Abizaid, responsabile degli interventi coronarici
all'Istituto di Cardiologia Dante Pazzanese, San Paolo, Brasile e
visiting professor di Medicina alla Columbia University, New
York, USA. "La trombosi da stent e i farmaci necessari a
prevenirla sono questioni di notevole interesse clinico - ha
aggiunto Abizaid - ed e' dunque particolarmente confortante
notare gli eccellenti risultati in merito alla sicurezza
mantenuti da NEVO(tm) a dodici mesi. Queste evidenze indicano
anche l'esigenza di un ulteriore approfondimento, volto ad
indagare se la riduzione o l'interruzione della terapia
antiaggregante piastrinica potrebbe dar luogo a un numero minore
di eventi avversi rispetto alle attuali aspettative dei pazienti
che ricevono stent a eluizione di farmaco".
(Wel/ Dire)