(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 mag. - "'Vorrei mangiare
piu' sano ma non ci riesco'. È l'affermazione che piu' e meglio
descrive il proprio rapporto con il cibo di quasi il 37% degli
italiani (quasi 4 italiani su 10), quota che sale al 40,5% tra i
30-44enni, ad oltre il 40% tra le donne e sopra il 43% tra le
casalinghe". E' quanto emerge dal primo rapporto
Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani dal
quale si evidenzia che i 'frustrati' sono in numero superiore al
quasi 33% degli italiani che dichiara di seguire una dieta sana
perche' l'alimentazione e' tra i fattori importanti per la
salute, e sono soprattutto gli anziani (40,3%) e i laureati
(37,6%) a praticare questa tendenza salutista.
Informarsi sul cibo per gli italiani e' sempre piu'
importante; infatti, "quasi il 62% degli intervistati si dichiara
molto informato sui valori nutrizionali, le calorie e i grassi
riguardanti i vari alimenti". Non a caso il 34% degli
intervistati ritiene, poi, che "la propria alimentazione dipenda
in via prioritaria da caratteristiche e scelte soggettive (che
presumibilmente hanno bisogno di tante informazioni per essere
adeguate), il 30,4% dalla tradizione familiare, e poco meno del
19% da quello che si puo' permettere, tenuto conto del reddito e
dei prezzi".
Quanto alle principali fonti di informazione sugli alimenti
oltre alla televisione, "e' il web (51,1%) la fonte primaria per
coloro che le cercano, seguono quotidiani, settimanali e
periodici (34%), poi i familiari e gli amici (25,5%) e il 25,6%
ricorre invece ai negozianti e al personale del punto vendita.
Come per la salute, anche per il cibo il web e' un formidabile
moltiplicatore di offerta informativa e di comunicazione, poiche'
la sua logica orizzontale facilita la ricerca individualizzata
relativa appunto agli aspetti che singolarmente interessano".
Per Sergio Marini, presidente della Coldiretti, "emerge una
importante segmentazione dei comportamenti con oltre 1/3 degli
italiani che riconosce il valore dell'alimentazione e si comporta
di conseguenza, 1/3 che per stile di vita, tentazioni e stress
pur consapevole non riesce a comportarsi correttamente e 1/3 che
non e' attento alla tavola per mancanza di conoscenza". Riguardo
quest'ultimo passaggio, per Marini "occorre responsabilmente
lavorare in un Paese come l'Italia che non puo' piu' permettersi
di dare per scontata la qualita' del cibo portato in tavola come
avveniva nel passato quando gli effetti della globalizzazione non
erano cosi' rilevanti".
La Coldiretti, ha precisato Marini, "e' impegnata nelle
scuole, nelle piazze e nei mercati con il progetto Educazione
alla campagna per far conoscere i principi della sana
alimentazione. In Italia ben quattro italiani su dieci (43%)
risultano sovrappeso o addirittura obesi (11%), con una netta
prevalenza degli uomini rispetto alle donne. Le malattie
collegate direttamente all'obesita' sono responsabili- conclude
la Coldiretti- di ben il 7 per cento dei costi sanitari
dell'Unione Europea poiche' l'aumento di peso e' un importante
fattore di rischio per molte malattie come i problemi
cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi
tipi di cancro, sulla base dei dati della Commissione Europea con
le spese socio-sanitarie correlate all'obesita' in Italia che
sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per piu' del 60
per cento dovute all'incremento della spesa farmaceutica e ai
ricoveri ospedalieri".
(Wel/ Dire)