(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - Durante la
gravidanza, le madri forniscono ai figli vitamina A, che potenzia
i loro polmoni. Lo dice una ricerca della dalla Johns Hopkins
Bloomberg School of Public Health (di Baltimora, Usa), diretta
dal dottor William Checkley e pubblicata sul "New England Journal
of Medicine".
La squadra del dottor Checkley ha preso in esame un gruppo di
madri delle zone rurali del Nepal, dividendole in tre gruppi.
Alcune hanno assunto vitamina A, altre beta-carotene, altre
ancora un placebo. Poi, alla nascita dei bambini, gli studiosi
hanno misurato loro la funzionalita' polmonare.
Si e' cosi' notato come i bambini del primo gruppo (madri che
avevano assunto vitamina A)volume espiratorio massimo nel primo
secondo (il grado di pervieta' delle grandi vie aeree)
significativamente superiore e una capacita' vitale forzata (il
volume totale di aria espulsa in un'espirazione forzata partendo
da un'inspirazione massimale, o viceversa) maggiore dei bambini
le cui mamme avevano assunto placebo o beta-carotene.
Commenta Checkley: "I figli di madri a cui e' stata somministrata
la vitamina A prima, durante e dopo la gravidanza avevano
funzioni polmonari migliori di circa 40 ml rispetto ai figli le
cui madri hanno ricevuto supplementazioni di beta-carotene o
placebo. Cio' rappresenta un aumento del 3% circa della
funzionalita' polmonare. E tale miglioramento e' stato limitato
ai bambini le cui madri hanno ricevuto vitamina A e non a quelli
le cui madri hanno assunto placebo o beta-carotene. Intervenire
con integratori di vitamina A nelle comunita' dove la
denutrizione e' molto diffusa potrebbe avere conseguenze di lunga
durata sulla salute dei polmoni. Intervenire con integratori di
vitamina A nelle comunita' dove la denutrizione e' molto diffusa
potrebbe avere conseguenze di lunga durata sulla salute dei
polmoni".
A riguardo, gli esperti fanno infatti notare come la carenza
di vitamina A e' un problema che colpisce nel mondo circa 190
milioni di bambini in eta' prescolare, nei casi piu' gravi
portando alla morte (650.000 decessi ogni anno di bimbi nei primi
anni di vita) o il piu' delle volte alla cecita'.
(Wel/ Dire)