SALUTE. TBC: IN ETIOPIA 50 MILA NUOVI CASI L'ANNO, NIENTE CURE
PREOCCUPA IN PARTICOLARE LA FORMA MDR-TB, RESISTENTE AI FARMACI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - All'Ospedale
specializzato in tubercolosi di St. Peter, sulle montagne di
Entoto, a nord della capitale etiope Addis Abeba, Johannes soffre
di tubercolosi multi-resistente ai farmaci (Mdr-Tb) e ha passato
l'ultimo mese in ospedale. Anche se i medici sono lieti che stia
ricevendo delle cure, sono anche preoccupati - Johannes e' un
conducente d'autobus nella popolosa citta' di Addis Abeba, quindi
non e' possibile dire quante persone egli abbia potuto contagiare
prima di cercare delle cure. E' improbabile che molte di queste
persone ricevano una diagnosi e vengano curati in tempo per
prevenire ulteriori infezioni.
"Diagnosi e terapia della Mdr-Tb rimangono una sfida; finora
abbiamo solo due centri ad Addis Abeba che sono in grado di
praticare la cultura e i test di sensibilita' ai farmaci
necessari", ha affermato Diriba Agegnehu, funzionario del
programma Tb/Hiv per l'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms) in Etiopia. "Rompere il circolo della trasmissione e'
fondamentale per mettere fine alla Mdr-Tb, per questo dobbiamo
muoverci velocemente", ha aggiunto. L'Etiopia, che si colloca
settima nella lista delle 22 nazioni mondiali maggiormente
colpite dalla Tb dell'Oms, e' una delle tre nazioni africane con
piu' 50 mila nuove infezioni di Tb calcolate ogni anno. Fra
queste, l'1,6% dei nuovi casi e l'11,8% di casi di terapie
addizionali sono Mdr-Tb.
Finora, St Peter e' l'unica struttura in grado di curare
l'Mdr-Tb nel paese. "Stiamo curando 89 pazienti, ma abbiamo una
lista d'attesa di 170 pazienti," ha dichiarato Abdusamed Adem,
direttore dei servizi medici. "Abbiamo urgentemente bisogno di
aprire nuovi centri". Piu' di 100 pazienti diagnosticati Mdr-Tb
sono morti in attesa delle cure. Avendo diagnosticato 390 casi
della malattia fuori dalla capitale, il governo etiope si sta ora
affrettando a costruire centri di analisi e terapie in diverse
regioni amministrative. Secondo Diriba dell'Oms, il governo ed i
suoi partners stanno ampliando la diagnosi e la gestione dei casi
di Mdr-Tb nei diversi stati. L'ampliamento e il rafforzamento dei
laboratori riguarda diverse parti del paese come Bahir Dar nel
nordovest, Mekele nel nord, Adama nell'est e Awassa nel sud; il
governo prevede inoltre di costruire almeno un centro di cure ed
un laboratorio in ciascuna di queste citta'. "Il personale e'
stato formato anche sulla gestione ed il controllo delle
infezioni di Mdr-Tb sia all'interno del paese sia all'estero in
nazioni con un'esperienza maggiore come la Cambogia ed il
Lesotho", ha aggiunto.
Il tasso di rilevamento di casi di Tb regolare nel paese e'
del 35%o, molto al di sotto del 70% raccomandato dall'Oms per
avere successo nel programma Dots. Un forte apparato sanitario a
base comunitaria che usi il sistema del "task-shifting" [delega
dei compiti ad operatori sanitari meno specializzati] e piu' di
30 mila "health extension workers" col compito di assistere i
pazienti significa che quando i pazienti ricevono la diagnosi, il
successo delle terapie e' di circa l'85%. "Il programma Dots del
paese e' poco sfruttato - l'atteggiamento di promozione della
salute in Etiopia e' ancora basso; ci dobbiamo confrontare con
questo," ha detto Akram Eltom, capo del gruppo Hiv dell'Oms in
Etiopia. "Un buon programma Dots e' la migliore protezione contro
la Mdr-Tb".
Per le persone in cura sia per la Tb che per l'Hiv e' anche
piu' difficile; il 25% dei pazienti etiopi affetti da Tb sono
affetti anche da Hiv. Damiel, 34, conducente d'autobus, e' stato
all'ospedale per la Tb in Addis Abeba per un mese, in terapia per
la Mdr-Tb; era gia' in cura di farmaci antiretrovirali per il
prolungamento della vita. "Ho la nausea e vomito spesso, e mi
sento spesso affaticato," ha detto. La madre di Daniel, che si
prende cura di lui nell'ospedale, afferma che nonostante la
debolezza causata dai farmaci, le sue condizioni sono ampiamente
migliorate. "Almeno ora si puo' sedere per mangiare," ha detto.
I pazienti sono ammessi in ospedale per tre mesi, dopo dei
quali sono seguiti in maniera intensiva dai centri sanitari
locali, dall'ospedale per la TB, dai familiari e dagli "health
extension workers". Abdusamed ha affermato che le visite
obbligatorie mensili all'ospedale per i pazienti esterni sono una
spesa che molti pazienti che vivono fuori Addis Abeba affrontano
con difficolta'. "Riceviamo aiuto dal Ghc [il Comitato Globale
per la Salute] per fornire cibo e trasporti ai pazienti esterni,
ma avranno bisogno di un sostegno maggiore se il programma
cresce," ha detto. "Il ricambio di personale qui al St. Peter e'
molto alto, in gran parte a causa della natura altamente
rischiosa della Mdr-Tb... se un'infermiera viene colpita, anche
la sua famiglia e' a rischio, cosi' quando trovano altri lavori
se ne vanno," ha detto Abdusamed. "Inoltre ci sono pochi
incentivi; ad esempio, gli operatori sanitari - anche quelli in
contesti ad alto rischio come noi - non sono assicurati contro la
possibilita' di contrarre le malattie".
Nonostante le sfide affrontate dal programma, gli specialisti
affermano che l'impegno del governo nel miglioramento delle
infrastrutture sanitarie, la formazione professionale degli
operatori sanitari e seguire le linee guida dell'OMS sul
trattamento della Mdr-Tb sono delle buone ragioni per essere
ottimisti. "Finora, i risultati delle cure sono positivi; un
paziente ha completato i due anni di corso sulle terapie ed e'
stato curato," ha detto Abdusamed. "Sulla base del numero di
pazienti ancora in cura, la conversione da test positivi a test
negativi si verifichera' in un breve periodo di tempo e gli
effetti-collaterali saranno minimi."
(Wel/ Dire)
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