(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - L'assenza di un
sottosegretario al ministero del Lavoro e Politiche sociali pesa
sulla lentezza con la quale sta procedendo l'iter per la
costituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle
persone con disabilita'. Ne e' convinto Pietro Barbieri,
presidente della Federazione italiana superamento handicap
(Fish), interpellato dopo la notizia del via libera del Consiglio
di Stato alla bozza di regolamento presentato dal ministero del
Welfare. "Quello che notiamo - dice Barbieri - non e' un problema
di scarso interesse, ma semplicemente l'assenza di una chiave
politica, di una presenza politica che possa interessarsi al
conseguimento dell'obiettivo".
Con un paradosso: la legge di ratifica della Convenzione Onu,
che richiedeva un iter assai piu' complesso della costituzione
dell'Osservatorio (trattandosi di un trattato internazionale
chiamava in causa fra gli altri anche il ministero degli Esteri),
ha avuto a conti fatti un cammino piu' spedito. "Non possiamo
dire che non ci sia volonta' da parte del governo, al quale
bisogna riconoscere nel caso della Convenzione Onu di aver
contribuito ad una ratifica lineare e con i tempi dovuti, ma c'e'
un problema oggettivo, perche' da quando non c'e' un
sottosegretario, da quando la Roccella e' stata spostata alla
Salute senza essere sostituita, si e' creato un vuoto e il
rallentamento e' stato evidente".
Il regolamento dell'Osservatorio, secondo il testo della legge
che ha ratificato la Convenzione Onu, avrebbe dovuto essere
presentato entro il mese di giugno 2009: pochi giorni fa la bozza
del regolamento, inviato dal ministero del Welfare il 12 aprile
2010, ha incassato il via libera del Consiglio di Stato. Una
volta arrivato anche il pronunciamento della Corte dei Conti, il
provvedimento dovrebbe passare in Consiglio dei ministri.
L'importanza dell'Osservatorio (40 membri, di cui 14 indicati
dalle organizzazioni rappresentative delle persone con
disabilita') e' innegabile, anche se il presidente della Fish si
rammarica dell'assenza, nel nostro paese, di organismi
indipendenti di controllo sul rispetto dei diritti umani:
"L'Osservatorio non e' un organismo indipendente, quindi e'
giusto che si preveda una direzione politica e che il referente
istituzionale indirizzi lo svolgersi dei lavori (ad ognuno le sue
responsabilita'), eppure sarebbe opportuno - afferma Barbieri -
che anche il nostro paese si dotasse di organismi simili a quelli
previsti in paesi ben meno democratici del nostro". Ma da questo
punto di vista, precisa, i vari disegni di legge che nel tempo
sono stati presentati per la costituzione di un organo
indipendente formato da societa' civile, accademie, universita',
che facesse monitoraggio sul rispetto dei diritti umani di tutti,
quei disegni di legge non hanno mai avuto l'appoggio politico. A
prescindere dalle varie maggioranze che si sono susseguite".
(Wel/ Dire)