(DIRE - Notiziario Sanita') Napoli, 18 mag. - Si apre oggi a
Napoli il II Congresso nazionale della Sisqt - Societa' italiana
per la sicurezza e la qualita' nei trapianti, presieduto Franco
Filipponi, presidente Sisqt e Direttore del dipartimento di
trapiantologia epatica, epatologia e infettivologia
dell'Universita' di Pisa. I lavori del congresso saranno
incentrati sulla sicurezza e sulla qualita' nella pratica della
donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule: un
percorso difficile in cui l'Italia emerge come uno dei paesi che
effettua piu' interventi di trapianto al mondo (per milione di
popolazione). Nel solo 2009 il numero dei trapianti e' stato di
3.163, con un incremento pari al 10,7% rispetto al 2008.
Parallelamente il numero dei donatori utilizzati e' aumentato del
14,1%, passando dai 1.094 del 2008 ai 1.167 dello scorso anno.
Numeri positivi, tanto che oggi il trapianto di organi viene
considerato una efficace terapia, ma non ancora sufficienti ad
esaurire tutte le richieste presenti nelle liste di attesa.
Inoltre, non tutte le Regioni del nostro Paese riescono a
raggiungere una propria autonomia nel percorso
donazione-trapianto: la Lombardia e' la regione che nel 2009 ha
contato piu' donatori effettivi in numero assoluto (232), seguita
da Toscana (172), Emilia Romagna (118) e Piemonte (121), ma
considerando i donatori effettivi per milione di popolazione
(Pmp), e' la Toscana a registrare il primato (46,8 Pmp), seguita
dalla Provincia Autonoma di Trento (30,0 Pmp), dal Friuli Venezia
Giulia (36,0 Pmp) e dalle Marche (33,5).
La situazione piu' critica si registra nelle Regioni del Sud
Italia. Un ruolo rilevante in questo panorama, dove convivono
tecniche d'avanguardia ed enormi difficolta' organizzative, e'
riservato ai trapianti di fegato che nel 2009 sono stati 1.061,
un terzo di tutti gli interventi di trapianto effettuati in
Italia: Torino, Pisa e Bergamo sono le citta' in cui si esegue il
maggior numero di trapianti di questo organo. Lo scorso anno i
tempi di attesa previsti per un fegato sono stati di oltre 2 anni
e il tasso dei pazienti deceduti prima di aver ricevuto un organo
compatibile e' stato del 5,4%. L'infezione da epatite virale B e'
la terza causa di trapianto di fegato (13%), dopo
l'epatocarcinoma (33%) e l'epatite virale C (26%). Nel solo 2009
sono stati 212 i trapianti di fegato dovuti ad infezione da virus
B, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dal trapianto pari al
70%: risultato raggiunto grazie non solo alle tecniche
chirurgiche, ma anche al progredire delle terapie farmacologiche
post-intervento, che consistono principalmente nella terapia
immunosoppressiva (per la prevenzione del rigetto), nelle terapie
antivirali e nelle immunoglobuline (IG), indispensabili per
evitare un'infezione recidiva del nuovo organo. Ogni anno, in
Italia, migliaia di vite vengono salvate grazie ad un trapianto
d'organo - dichiara Filipponi - e il nostro Paese e' considerato
uno tra i piu' all'avanguardia nel mondo per organizzazione del
sistema e donazione di organi e tessuti. Tuttavia c'e' ancora
moltissimo da fare: i tempi di attesa sono molti lunghi, le
donazioni non sono ancora sufficienti a coprire i bisogni dei
pazienti e in alcune zone non si dispone di centri adeguati. Per
questo motivo qui a Napoli presentiamo anche la "Carta per la
sicurezza, la qualita' e la partecipazione" - prosegue - uno
strumento che puo' aiutare concretamente tutte le Regioni a
migliorare il proprio livello donativo, riducendo quegli enormi
divari di opportunita' che ancora esistono sul territorio".
La Carta per la sicurezza, la qualita' e la partecipazione nei
trapianti e' redatta da Cittadinanzattiva in collaborazione con
la Sisqt e, oltre a responsabilizzare tutte le Regioni rispetto
alla ricerca dell'autosufficienza nel campo delle donazioni,
intende fissare i diritti e i doveri delle persone assistite e
dei medici curanti coinvolti nel percorso donazione-trapianto,
con l'obiettivo di definire i parametri necessari per perseguire
i massimi livelli di sicurezza e qualita'.
(Wel/ Dire)