(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - Il morbo di Crohn,
una patologia infiammatoria cronica intestinale fortemente
invalidante, si puo' fermare, e senza l'uso di steroidi. La
chiave della svolta e' nell'uso precoce dei farmaci biologici,
gli unici in grado di intervenire non solo sui sintomi, ma anche
sulla progressione della malattia. La conferma in un importante
studio, denominato SONIC (Study of Biologic and Immunomodulator
Naive Patients in Crohn's), pubblicato recentemente sul
prestigioso New England Journal of Medicine.
"La malattia di Crohn- dice Silvio Danese, Responsabile del
Centro per la Ricerca e la Cura delle malattie infiammatorie
croniche intestinali IRCCS Istituto Humanitas di Rozzano (MI)- ha
il suo maggior alleato nel tempo: ogni giorno trascorso senza
combatterla efficacemente comporta una nuova lesione, una nuova
complicazione, un nuovo danno. Lo studio SONIC ha dimostrato che
la malattia si puo' e si deve fermare, cambiando l'approccio
terapeutico e intervenendo immediatamente dopo la diagnosi e
subito dopo un insuccesso con la terapia steroidea". I dati
emersi parlano chiaro: l'uso precoce della terapia biologica con
infliximab ha condotto nel 70 per cento dei casi a guarigione
della mucosa e a remissione della malattia.
(Wel/ Dire)