SALUTE. FUMO, ISS: RESISTENZA DONNA, SMETTONO DI PIÙ GLI UOMINI
IL 21,9% SONO BABY CONSUMATORI DI SIGARETTE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 mag. - Aumentano gli uomini
che smettono di fumare, mentre le donne faticano di piu'. Lo
rivelano i dati di una indagine Doxa per il 2010, elaborati
dall'Istituto Superiore di Sanita'. Si arresta, infatti,
l'aumento di consumo di sigarette nel nostro Paese che aveva
portato gli italiani al primo incremento dopo 5 anni di un trend
in diminuzione. A riparare l'impennata dello scorso anno ci
hanno pensato soprattutto gli uomini che, con una diminuzione di
5 punti percentuali, hanno riportato i consumi in discesa. Di
minore misura, invece, la perfomance femminile che non ha ancora
recuperato l'aumento di 4 punti percentuali dell'anno scorso,
registrando quest'anno una diminuzione di soli 2,5 punti
percentuali.
I fumatori in Italia sono 11,1 milioni (il 21,7% della
popolazione), 5,9 milioni di uomini (il 23,9%) e 5,2 milioni di
donne (19,7%). Secondo il rapporto, nella fascia d'eta' 25-44 si
concentra la percentuale piu' alta di fumatori pari al 26,6%. Al
secondo posto, con una percentuale di 25,7%, troviamo la fascia
d'eta' compresa tra i 45 e i 64 anni. I giovani fumatori, tra i
15 e i 24 anni d'eta', sono il 21,9%. Proprio in quest'ultima
fascia d'eta' l'indagine ha rilevato che il 34,5% dei
baby-fumatori inizia ad aspirare le "bionde" prima dei 15 anni e
il 50,8% tra i 15 e i 17 anni: quindi l'85,3% dei ragazzi inizia
a fumare prima del 18° anno d'eta', quando frequentano ancora la
scuola. Secondo i dati il 73,4% dei giovani fumatori prende il
vizio sotto l'influenza degli amici: si fuma perche' "lo fanno
tutti".
Ma se cominciare sembra facile non lo e' altrettanto smettere:
il 27,1% dei fumatori ha fatto almeno un tentativo, ma con
risultati deludenti visto che il 70% ha ripreso a fumare dopo
pochi mesi. Soltanto il 20% ha resistito per uno o piu' anni.
Sempre dal campione Doxa emerge che soltanto il 6,9% dei medici
di famiglia ha suggerito di smettere di fumare ai pazienti. "Un
aiuto fondamentale potrebbe giungere proprio dai medici di
famiglia- commenta Piergiorgio Zuccaro, direttore
dell'Osservatorio nazionale fumo alcol e droghe dell'Iss- se ogni
medico riuscisse a convincere 10 pazienti a smettere, in un anno
avremmo 500.000 fumatori in meno".
La lotta contro il fumo passa anche attraverso attivita'
concrete e piani di dissuasione dedicati ai dipendenti dalle
'bionde'. "Per far diminuire il numero dei fumatori bisogna anche
attivare delle strategie che possano scoraggiare i consumatori-
continua Zuccaro- come aumentare il prezzo minimo del pacchetto
di sigarette a 5 euro, introdurre le terapie di disassuefazione
nei livelli minimi di assistenza (Lea), rimborsare i farmaci di
provata efficacia. Dal punto di vista della conoscenza dei dati
sul fumo- precisa l'esperto- e' importante l'apertura di
laboratori che analizzino le sigarette soprattutto tenendo conto
che ormai nei canali illegali vengono vendute sigarette
contraffatte di cui non conosciamo la composizione e la
pericolosita'. I circa 5.000 controlli effettuati ogni anno dai
Monopoli di Stato sono una piccola cosa rispetto ai 50 miliardi
di sigarette fumate in un anno in Italia". Ma i fumatori hanno a
loro disposizione validi aiuti nella lotta contro il fumo: il
Telefono Verde Fumo 800554088, per esempio, attivo dal lunedi' al
venerdi' dalle 10 alle 16, offre informazioni sui centri Antifumo
del Ssn e sulla Lega Italiana per la Lotta contro i tumori (Lilt)
dove ci sono specialisti appositamente formati per aiutare a
smettere di fumare.
(Wel/ Dire)
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