(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 mag. - La caffeina puo'
aiutare i lavoratori soggetti a turni o che lavorano durante la
notte a commettere meno errori. A dirlo sono i risultati di una
nuova revisione sistematica Cochrane, importanti per le
implicazioni sulla salute dei lavoratori in diversi settori, come
le industrie e i trasporti. Oltre il 15% dei lavoratori nei Paesi
industrializzati lavora durante la notte, con possibili
conseguenze sui ritmi circadiani, in pratica "l'orologio
biologico". Le persone che dormono solo per brevi periodi possono
andare incontro ad episodi di sonnolenza durante le ore di
lavoro, aumentando il rischio di eventi avversi come incidenti
stradali, infortuni ed errori medici. I ricercatori hanno
revisionato i dati provenienti da 13 studi clinici che analizzano
gli effetti della caffeina sulla qualita' e i risultati delle
attivita' dei lavoratori soggetti a turnazione, per lo piu' in
condizioni di lavoro simulate. La caffeina e' stata somministrata
in modi diversi: nel caffe', sotto forma di pillole, attraverso
bevande energizzanti o cibo.
La performance e' stata valutata attraverso test
neuropsicologici (che valutano memoria, attenzione, ecc), oppure
come la capacita' di fare determinate attivita', come guidare. La
caffeina sembra ridurre gli errori se confrontata con placebo o
con brevi periodi di riposo ed aumenta la performance in alcuni
test neuropsicologici che coinvolgono la memoria, l'attenzione,
la percezione e l'elaborazione di un concetto e di un
ragionamento. Nonostante nessuno degli studi clinici misuri gli
incidenti sul lavoro, il miglioramento delle prestazioni nei test
si potrebbe tradurre in una riduzione del numero dei danni
causati dalla sonnolenza: "Sembrerebbe ragionevole assumere che
la riduzione degli errori sia associata a un minor numero di
infortuni - dice Katherine Ker, capo dei ricercatori autori dello
studio, della London School of Tropical Medicine - Anche se non
possiamo quantificare questa riduzione". L'eta' media dei
partecipanti agli studi e' compresa tra 20 e 30 anni. Dato che
gli effetti della distruzione dei ritmi circadiani varia con
l'eta', sono necessarie piu' ricerche per capire come la caffeina
influisca sullo stato di allerta nelle persone piu' anziane,
oltre che confrontare gli effetti della caffeina con altri
interventi mirati a ridurre gli errori sul lavoro.
(Wel/ Dire)