TUMORI. UNA PATOLOGIA DI MASSA, OGNI ANNO COSTANO 8,3 MILIARDI
NEL 2009-2010 +12% DI NUOVI CASI, DISPARITÀ IN ACCESO AI FARMACI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 mag. - Sono oltre 1,9
milioni i cittadini italiani che, al 2010, hanno avuto una
diagnosi di tumore nel corso della propria vita. E per l'anno in
corso si calcola che ci saranno circa 255mila nuovi casi di
ammalati nel nostro paese. Ormai siamo alla "patologia di massa",
secondo quanto evidenzia il Secondo Rapporto sulla condizione
assistenziale dei malati oncologici (realizzato da Favo, la
Federazione italiana delle associazioni di volontariato
oncologico, Censis, Aiom, Inps, Airo e ministero della Salute)
presentato a Roma in occasione della V Giornata nazionale del
malato oncologico alla presenza del ministro Ferruccio Fazio.
Le ricadute sociali di questa malattia sono enormi,
soprattutto in termini di costi: secondo il Rapporto i nuovi casi
incidono, ogni anno, sul Pil per lo 0,45%. Il dato italiano e'
superiore a quello di Regno Unito (0,38%) e Spagna (0,26%). E
visti i tassi di crescita della patologia, (si prevede un +12% di
nuovi casi tra il 2009 e il 2020) l'incidenza potrebbe arrivare
al 6% del Pil. Ogni anno, intanto, il costo stimato dei nuovi
casi e' di 8,3 miliardi, pari a 25.800 euro per paziente. Quanto
alle cure, come evidenziato oggi da Francesco De Lorenzo,
presidente Favo, non tutte le Regioni mettono a disposizione i
farmaci piu' innovativi immediatamente. "Tra l'autorizzazione da
parte dell'Aifa, l'Agenzia del farmaco- spiega- e l'utilizzo
possono passare mesi".
Un problema che dovrebbe essere risolto a breve in sede di
Conferenza Stato-Regioni, come ha annunciato il ministro della
Salute, Ferruccio Fazio: "Dobbiamo ribaltare la situazione
attuale- ha detto il ministro- il farmaco, dopo l'autorizzazione
dell'Aifa, dovra' subito essere disponibile. Solo in seguito il
prontuario regionale potra' fare dei distinguo".
Ma qual e' la situazione delle diverse Regioni rispetto ai
farmaci piu' innovativi? Secondo le tabelle del Rapporto, la
Basilicata e la Liguria sono tra le realta' che hanno negato
l'autorizzazione e l'inserimento nel prontuario regionali al
maggior numero di questi prodotti. Eppure proprio la Liguria e'
tra le regioni in cui si prevede, per il 2010, un alto numero di
nuovi casi, oltre 4.600 sui 255.000 stimati in tutto il paese.
Per lo piu', in Italia, nel 2010, secondo le stime riportare
dal Rapporto, saranno gli uomini ad ammalarsi: 131.185 nuovi casi
contro i 123.794 previsti fra le donne. La mortalita' prevista
fra gli uomini e' di 71.757 pazienti, fra le donne di 50.308.
Rispetto al 2005, in un quinquennio, si registra un +1,1% di
nuovi casi annui, con un aumento progressivo maggiore tra le
persone di sesso femminile. La letalita' dei tumori "resta
significativa" si legge nel Rapporto: ogni 100.000 abitanti, per
il 2010, ci saranno 220,5 decessi. Il dato, comunque, e' in
diminuzione (-5,3%) rispetto a cinque anni fa. I tumori a
prostata e mammella restano quelli piu' diffusi rispettivamente
tra il sesso maschile e femminile. Il livello di sopravvivenza a
cinque anni dalla prognosi e' del 52,7% in media (52% in Ue),
dato che sale al 59,5% tra le donne mentre scende al 46,3% tra
gli uomini. Entro il 2020 si prevede un aumento di nuovi casi del
12%, incremento che fara' salire anche i costi sanitari e di
mancata produzione.
(Wel/ Dire)
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