SOLO IL 5% DEI LIBRI È ADATTO. SI CHIEDONO LEGGI MIGLIORI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 mag. - I non vedenti e gli
impossibilitati alla lettura hanno fame di libri e leggere e' un
diritto di tutti.
Purtroppo, pero', solo il 5% dei libri pubblicati nei Paesi
industrializzati e' accessibile ai ciechi e a quelli che non
possono leggere le normali pubblicazioni su carta stampata. E nel
sud del mondo la percentuale scende a un imbarazzante 1%.
Per porre fine a questa carestia di libri accessibili, la World
Blind Union, che rappresenta oltre 160 milioni di ciechi e
ipovedenti in 177 Paesi, ha presentato oggi al parlamento Europeo
un documento in cui si chiede che le leggi vigenti sulla
proprieta' intellettuale prevedano delle eccezioni per la
distribuzione non commerciale di libri in formato accessibile.
Fino a ora, a occuparsi del problema sono - in modalita' diverse
da Paese a Paese - organizzazioni del terzo settore, volontari,
cooperative e Onlus che trascrivono i libri pubblicati in diversi
formati (Braille, caratteri ingranditi, registrazioni in mp3 o in
un formato ad hoc per i libri accessibili che si chiama Daisy e
che prevede la commistione fra file audio e testo in versione
digitale). Il lavoro di scansione dei libri e loro correzione o
quello di registrazione e' comunque lungo e non scevro da
imprecisioni e non permette ai ciechi e agli ipovedenti di avere
il libro con la stessa tempistica dei normali lettori che lo
comprano in libreria. Inoltre, come si diceva all'inizio, solo
una minima parte dei testi pubblicati riesce a essere prodotta in
formato accessibile.
Ma c'e' una via d'uscita? Si', ed e' anche piuttosto semplice:
ogni libro pubblicato, ormai, prima di essere stampato e' un file
perfettamente rivisto e corretto dagli editori. Allora perche'
non rendere i file dei libri disponibili ai non vedenti,
ipovedenti e impossibilitati alla lettura? È proprio questo
quello che la World Blind Union, nel suo documento, chiede alla
World Intellectual Property Organisation e ai parlamentari,
decision-maker e funzionari europei. Il documento e' gia' stato
appoggiato, all'interno dell'organizzazione mondiale che tutela
la proprieta' intellettuale, da Messico, Brasile, Ecuador e
Paraguay. Inoltre, la European Blind Union, che e' partner
nell'organizzazione del convegno di oggi a Bruxelles, chiede
all'UE di intraprendere un'iniziativa legislativa affinche' anche
nell'Unione Europea il diritto alla lettura sia un diritto
universale.
(Wel/ Dire)