(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 mag. - Il sistema sanitario
nazionale e' "a governance pubblica e tale deve rimanere". Lo
dice con fermezza il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, in
una intervista esclusiva a 'Quotidiano Sanita'', il primo
quotidiano on line dedicato alla sanita'.
Per il ministro "l'Italia ha un buon sistema sanitario.
Universale, solidale, di buona qualita' clinica e assistenziale.
Con un ottimo equilibrio tra il governo nazionale dei Livelli
essenziali di assistenza e il loro monitoraggio, a garanzia
dell'uniformita' della risposta assistenziale e i governi
regionali, responsabili direttamente verso i propri cittadini
delle performance dei loro sistemi sanitari locali. La seconda
considerazione e' che, a distanza di oltre 30 anni
dall'istituzione del Ssn, persistono differenze inaccettabili
nella qualita' e nei risultati delle cure tra Nord e Sud del
Paese".
"La terza considerazione- continua- e' la conferma della
necessita' di far evolvere definitivamente il nostro sistema da
una logica ospedalocentrica, che ha caratterizzato la sanita'
italiana degli ultimi cinquant'anni, verso una sanita' integrata
ospedale-territorio, in grado di rispondere adeguatamente ai
nuovi scenari demografici e ai nuovi bisogni assistenziali che ne
derivano. Ci rendiamo conto che entro il 2050 un italiano su tre
avra' piu' di sessantacinque anni? E che non sara' piu'
possibile, come avviene ancora oggi in molte parti del Paese,
assistere in ospedale pazienti con problematiche derivanti da
patologie come il diabete o da altre malattie croniche?".
La legge 194 sull'aborto va bene cosi', come la 833. Qualche
rilievo, invece, sulla 180, la legge che aboli' i manicomi e
rivoluziono' le cure psichiatriche in Italia.
Lo sostiene il ministro della Salute: "Sulla 194 non ho rilievi
particolari da fare. Sulla 180 penso che dobbiamo avere la
maturita' di ragionare in termini non ideologici. Mi spiego. Se
parlassimo di riformare la 180 daremmo l'idea di voler attuare
una controriforma, rispetto alla giustissima scelta operata nel
1978 di chiudere i manicomi e dare il via a un nuovo approccio
nei confronti della malattia mentale, che oggi ci e' invidiato ed
e' emulato in gran parte del Mondo.
Dobbiamo, invece- prosegue Fazio- pensare a come rispondere agli
innegabili disagi in cui versano migliaia di famiglie troppo
spesso lasciate sole nella gestione del disagio mentale. Per
farlo penso a interventi di carattere legislativo per la
residenzialita', come quello proposto dall'onorevole Ciccioli,
volti a potenziare l'assistenza domiciliare e a garantire
comunque le cure adeguate in ogni frangente. Ma penso anche agli
interventi organizzativi per il potenziamento e
l'omogeneizzazione dei servizi pubblici e privati, che stiamo
inserendo negli obiettivi di Piano 2010. La legge 833, infine, e'
la nostra legge quadro fondamentale che resta valida in modo
assoluto nei suoi principi e nei suoi obiettivi".
Per Fazio "la sanita' ha bisogno di una manutenzione costante
e infatti anche la 833 e' stata negli anni aggiornata e
migliorata con diversi interventi legislativi che hanno portato
all'aziendalizzazione delle Asl e degli ospedali, alla nascita
dei Lea e poi alla piena assunzione di responsabilita' delle
Regioni. La strada e' questa, non si cambia, ma non si deve
neanche restare fermi pensando che le soluzioni e gli strumenti
validi e attuali trent'anni fa lo possano essere per sempre.
(Wel/ Dire)