(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 lug. - "Appare sorprendente
che alla Camera si sia potuto approvare, con l'avallo della
maggioranza, un ordine del giorno presentato dall'opposizione che
impegna il Governo a prendere in considerazione la possibilita'
di vendere fuori dalle farmacie i farmaci di fascia C. Tale
ipotesi va nella direzione opposta rispetto alla linea del
Governo in materia di servizio farmaceutico, come piu' volte
ribadita anche dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e
contraddice il lavoro della Commissione XII del Senato, al quale
e' affidato l'esame della riforma del settore". Questo il
commento del senatore Antonio Tomassini, presidente della
Commissione XII del Senato all'approvazione dell'Ordine del
giorno presentato ieri da alcuni esponenti di Idv e Pd, prima
firmataria l'onorevole Laura Froner.
"Il testo approvato, oltretutto, contiene un vizio d'origine"
rincara il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, segretario della
Commissione e relatore sui progetti di riforma del Servizio
farmaceutico. "Infatti si parte da una fantasiosa premessa sulla
manovra finanziaria, che si occupa di spesa e finanza pubbliche,
per poi andare a incidere su tutt'altra materia, quale la
concorrenza nella distribuzione del farmaco e l'eventuale,
ipotetico risparmio per il privato cittadino.
E a questo proposito", sottolineano i due esponenti del Pdl,
"e' bene essere chiari: i vantaggi economici sono piu' che altro
teorici, mentre invece sono concreti i rischi per la salute che
si corrono permettendo che farmaci iniettabili, ormoni,
psicofarmaci, stupefacenti e altre sostanze soggette ad abuso,
presenti tra i farmaci della fascia C, facciano il loro ingresso
negli esercizi commerciali, che non sono soggetti alle regole e
ai controlli cui e' invece tenuta la farmacia, in quanto presidio
integrato nel servizio sanitario nazionale".
(Wel/ Dire)