SALUTE. VACCINAZIONI, FEDERANZIANI: DISAFFEZIONE DOPO PANDEMIA
"'SOLO' 228 VITTIME DELL'H1N1, 8.000 DI QUELLA STAGIONALE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 lug. - La federazione delle
associazioni della terza eta', Federanziani, lancia un monito "a
quanti in questi giorni stanno lavorando per la programmazione
della vaccinazione anti-influenzale per l'anno 2010/11". Afferma
in una nota il presidente Roberto Messina: "Siamo preoccupati
perche' l'esperienza pandemica ha creato una disaffezione
generale su tutta la popolazione, classe medica compresa, verso
la vaccinazione anti-influenzale pandemica o stagionale che sia.
Questa situazione creatasi- spiega Messina - fa si' che gia'
l'esigua percentuale dei soggetti che si sottopongono a
vaccinazione preventiva (circa il 20%) si riduca ulteriormente, a
fronte di una conclamata malattia che causa non solo 700 ricoveri
a settimana, ma anche 3.200 accessi.
Messina ha proseguito, affermando che "e' bene ricordare che
l'influenza H1N1 ha spezzato 'solo' 228 persone, l'influenza
stagionale ha mietuto oltre 8.000 vittime, e questi 8.000 morti
non hanno avuto spazio nelle pagine dei giornali". La
federanziani "oltre ad essere sconcertata per la completa assenza
di campagne informative e soprattutto azioni fattive verso
l'innalzamento della copertura vaccinale, e' anche preoccupata
per i gruppi di lavoro che in alcune regioni stanno pensando di
elevare a 70 anni l'eta' del target dei vaccini gratuiti, con
l'unico fine di risparmiare qualche milione di euro (forse 1
milione per Regione), senza rendersi conto che si dovrebbe
diminuire l'eta' del target e soprattutto convincere i soggetti
che rientrano nelle categorie a rischio a vaccinarsi".
"Non abbiamo paura di smentite- continua Messina- nel ricordare a
questi gruppi di lavoro che piu' scendera' l'eta' della
vaccinazione (se fosse portata a 50 anni), piu' scendera'
l'incidenza dell'influenza nella classi di eta', minore sara' il
bilancio dei morti per le complicanze derivate dall'influenza.
Secondo il presidente di Federanziani "si dovrebbe agire sulle
persone che non rientrano nelle categorie definite a rischio,
anche solo per il rispetto di coloro con cui interagiscono, senza
se e senza ma! Se cio' non accadesse, falliremmo l'obbiettivo
fissato dall'Oms indicato nel 75% della copertura e oltre ad
avere una impennata di costi per il Ssn ci esporremmo ad una
ecatombe, superando di gran lunga gli attuali 8.000 morti l'anno".
Concludendo Roberto Messina: "Le risorse ci sono, basterebbe
razionalizzare e spendere con intelligenza i fondi a disposizione
per la prevenzione che sono stanziati nel Fondo Ssn nella misura
del 5% che non si capisce bene dove vadano a finire".
(Pic/ Dire)
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