(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 lug. - "È tempo di
interrompere queste manovre di allontanamento di cittadini e di
servizi dal centro della citta' e di avviare invece la vera
ricostruzione della citta', iniziando dagli interventi di
ristrutturazione degli edifici B, C, E, di proprieta' pubblica":
a scriverlo sono 26 medici di base aquilani che rispondono cosi'
alla spostamento presso la frazione di Paganica di due delle tre
unita' territoriali di assistenza primaria e del distretto
sanitario di base della Asl e chiedono al sindaco Massimo
Cialente di intervenire.
Il dottor Paolo Evangelista spiega anche a nome dei colleghi la
situazione: "Le due Utap e il distretto di base devono restare
all'Aquila nei locali di proprieta' della Asl che si trovano nel
complesso di Collemaggio dove prima della riforma si trovava
l'ospedale psichiatrico della citta'. Molti dei palazzi sono in
buone condizioni e con interventi poco dispendiosi potrebbero
essere messi in sicurezza, recuperati e quindi utilizzati senza
spendere altro denaro per la costruzione ex novo della struttura
prima provvisoria e poi definitiva che la Asl vuole
costruirealcosto complessivo di 1 milione e 400 mila da costruire
su una statale".
Molteplici le ragioni che spingono i camici bianchi e altre
associazioni all'indignazione. Oltre alla volonta' di non
togliere all'Aquila i propri servizi, c'e' poi la questione
economica. "Abbiamo calcolato con alcuni tecnici - spiega il
dottor Evangelista - che la palazzina del complesso di
Collemaggio che ospitava gli studi della Utap 2, 16 medici e 16
mila utenti, potrebbe essere utilizzabile con un lavoro di 100
mila euro. La Bayer ha donato 83 mila euro a ciascuna delle 3
Unita' aquilane quindi l'investimento della Asl dovrebbe essere
di appena 17 mila euro per tornare ad offrire assistenza medica a
oltre 15 mila persone in locali non provvisori".
Altro problema evidenziato dal medico e' poi lo smembramento del
distretto sanitario di base che manterrebbe presso il piano terra
del palazzo del complesso di Collemaggio che gia' prima del
terremoto lo ospitava, alcuni uffici amministrativi, portando
nella sede di Paganica gli ambulatori specialistici e il centro
prelievi che prima erano ospitati nei piani superiori dello
stabile: "Cosi' si rischia il caos, uffici, centro prelievo e
ambulatori devono restare insiemea' come faranno gli infermieri e
i fisioterapiti dell'assistenza domiciliare integrata ad
organizzarsi fra due sedi cosi' distanti?"
A detta del medico, dietro manovre cosi' inopportune a livello
economico e logistico, c'e' la volonta' della Asl di svendere i
palazzi del complesso di Collemaggio a privati attirati dalla
posizione strategica dell'ex manicomio, a due passi dalla zona
rossa e immediatamente a ridosso di una delle arterie piu'
trafficate e abitate della citta'. Quelle del dottor Evangelista,
sono solo supposizioni, ma gia' negli scorsi mesi era stata
avanzata la possibilita' di cartolarizzare la zona per colmare
alcuni buchi finanziari della Sanita' regionale.
(Wel/ Dire)