RICERCA. STUDIO CNR: LA QUERCETINA UTILE PER CURARE LA LEUCEMIA
È IN CIPOLLE, CAPPERI, SEDANO, MELE, UVA, TÈ VERDE E VINO ROSSO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 lug. - La quercetina, una
piccola molecola ad attivita' antiossidante comunemente presente
in cipolle, capperi, sedano, mele, uva, te' verde e vino rosso,
potrebbe essere impiegata nella terapia delle leucemie. Lo
sostiene una ricerca dell'Istituto di scienze dell'alimentazione
del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino (Isa-Cnr),
pubblicata dal British Journal of Cancer.
"Studi eseguiti dal nostro e da altri gruppi di ricerca-
spiega Gian Luigi Russo, ricercatore presso l'Isa-Cnr e
responsabile dello studio- hanno dimostrato da tempo che la
quercetina appartiene a quell'ampio gruppo di molecole di origine
vegetale (fitochimici) con attivita' chemio-preventiva. La
molecola, cioe', e' capace di bloccare il processo di
trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di
invertirlo se esso e' gia' in atto".
Sinora, pero', gli studi erano stati condotti essenzialmente
su linee cellulari o modelli animali. "Adesso, per la prima
volta, abbiamo dimostrato che la quercetina e' efficace in
cellule tumorali di pazienti affetti da leucemia linfocitica
cronica (Llc)". Come spiega Russo, "in tali pazienti, la molecola
"e' in grado di rendere vulnerabili al trattamento farmacologico
con chemioterapici cellule isolate dal paziente che prima non lo
erano. Questa 'sensibilizzazione' e' stata confermata associando
la quercetina sia a farmaci sperimentali come Trail (un agente
che induce apoptosi, ovvero il 'suicidio' della cellula
leucemica), sia a farmaci da tempo presenti in terapia quali la
fludarabina".
I dati fanno "ben sperare" per una prossima sperimentazione
clinica. "Sebbene la quercetina non sia esente da tossicita',
studi preclinici hanno dimostrato che la molecola e' ben
tollerata anche a dosi elevate. Infatti, la quantita' di
quercetina assunta giornalmente con la dieta (25-30 milligrammi)
e' molto lontana dal poter svolgere una qualsivoglia attivita'
biologica. Anche dopo un pasto ricco di alimenti contenenti la
molecola, dunque, le concentrazioni ematiche sarebbero troppo
basse per giustificare l'attivita' antitumorale, che, invece, e'
associabile all'assunzione di dosi farmacologiche".
Ma il ricercatore avverte: "Attenzione a interpretazioni
errate o superficiali dei dati scientifici. Massicce dosi di
antiossidanti, quercetina inclusa- conclude Russo- assunte
liberamente come supplementi dietetici da persone sane e senza il
diretto controllo del medico, possono risultare dannose alla
salute".
(Wel/ Dire)
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