LILA: "CI SONO I MINISTRI DELLA SALUTE DI MOLTI PAESI...".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 lug. - Si e' celebrata
sabato 18 luglio oggi a Vienna la 18° Conferenza mondiale sul
tema dell'Aids, ma nessun esponente italiano ha preso pare
all'evento, in programma fino al 23 luglio. Un'assenza che non e'
certo passata inosservata agli occhi della Lega italiana per la
lotta all'Aids (Lila), che ha sottolineato: "Questa e'
un'edizione importante, perche' siamo a soli 5 anni dal 2015,
quando dovrebbero scadere i "millennium goals" sulla lotta
all'Aids. Ci sono ministri della Salute di molti Paesi, ma non
dell'Italia". E aggiunge: "Nel Bel Paese sono anni che non si
fanno serie campagne di prevenzione. Inoltre, nel 2009 la
Commissione Ue ha chiesto agli Stati membri di applicare una
serie di azioni, dalla distribuzione dei preservativi a
interventi nelle carceri, che da noi non sono fatte, e neppure il
rapporto richiesto ogni due anni e' mai stato presentato. Il
nostro Paese, poi, e' ancora indietro nel versare la propria
quota nel fondo globale per la lotta all'Aids". Momento
importante dell'iniziativa e' stato quello della firma, da parte
dei portavoce dei paesi intervenuti alla manifestazione, della
cosiddetta "dichiarazione di Vienna", dove ciascuno di loro si
impegna nella riduzione del danno sul consumo di sostanze
stupefacenti iniettate attraverso siringhe infette. Il direttore
dell'Istituto nazionale americano per le malattie infettive
(Niaid), Anthony Fauci, a tal proposito ha affermato: "Iniziamo a
cogliere alcuni successi fondamentali. Dal 2001 i contagi nel
mondo sono diminuiti del 17%, ma per ogni persona che riceve un
trattamento se ne infettano tre. Se i governi non aumentano gli
sforzi per garantire i fondi, le conseguenze a lungo termine
costeranno molto di piu'".
(Wel/ Dire)