PROVVEDIMENTO DELL'OSPEDALE DI PADOVA PER LA COMUNICAZIONE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 lug. - "Medichese"? No,
grazie. A segnare l'inversione di rotta nella comunicazione tra
medico e paziente e' l'ospedale di Padova, la cui dirigenza ha
approvato un provvedimento che finalmente mette nero su bianco la
necessita', nella fase informativa, di incontrare le esigenze del
paziente. Il documento, redatto in via ufficiale, parla chiaro:
"Il processo informativo deve essere modulato sulla richiesta di
sapere del paziente, prevedendo tempi e luoghi adeguati,
modalita' di linguaggio appropriato, gradualita' delle notizie,
nonche' tenendo conto delle persone che il paziente intende
rendere partecipi." Il medico avra', quindi, il dovere di
filtrare le comunicazioni di carattere sanitario, destinate al
paziente, in modo chiaro e semplice, premurandosi che lo stesso
abbia compreso la sua situazione clinica. Tutto questo per porre
una necessaria e piu' chiara regolamentazione nel delicato ambito
del consenso informato.
"Il consenso all'atto sanitario - spiega Anna Maria Saieva,
dirigente medico della direzione - rappresenta infatti
l'espressione conclusiva di un importante momento comunicativo,
essenziale per consentire di stabilire quell' alleanza
terapeutica fondamentale per affrontare in modo corretto
l'attivita' clinica."I vertici dell'azienda ospedaliera stanno
operando affinche' il nuovo modello di lavoro messo a punto sia
uniformemente applicato in tutti i reparti. Dopo anni di totale
mancanza di comunicazione tra curati e curanti, ora il malato, e
non piu' la malattia, diviene il fulcro dell'atto terapeutico.
Ponendo le basi per un'alleanza, quella cioe' tra medico e
paziente, che dopo essere stata teorizzata per anni ora fa il suo
concreto ingresso nei nosocomi.
(Wel/ Dire)