INDAGINE SU 600 PAZIENTI DALL'ASSOCIAZIONE VIVERE SENZA DOLORE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 lug. - Soffrono di dolori
cronici ma uno su due non trova sollievo dalla cure: e' quanto
emerge da un'indagine condotta su 600 pazienti dall'associazione
Vivere senza dolore. Se e' il medico di famiglia a prescrivere i
medicinali, l'insoddisfazione sale addirittura al 74,4%, mentre
se e' uno specialista di terapie del dolore i casi di
insoddisfazione sono quasi il 40%. "Questa difficolta' nel
gestire correttamente il dolore va ricercata in un non adeguato
trattamento terapeutico -sottolineano i ricercatori-: il 54,7%
dei medici di famiglia e il 31,2% degli specialisti non
effettuano la misurazione del dolore, strumento indispensabile
per capirne l'intensita' e, quindi, scegliere il farmaco giusto".
Solo in 2 casi su dieci i medici di famiglia utilizzano gli
oppiacei.
I pazienti lamentano anche una carenza di informazioni. "Il
39,5% ha bisogno di sapere quali siano le possibili terapie
-sottolinea Vittorio Iorno, terapista del dolore al Policlinico
di Milano e membro del Comitato scientifico dell'Associazione-,
mentre il 23,1% quali siano i centri specializzati". Il 16%
inoltre vorrebbe una maggiore disponibilita' di farmaci, il 19%
piu' strutture specializzate e il 9% tempi di attesa piu' ridotti.
Il campione di 600 pazienti e' stato intervistato tramite
questionari nei centri specializzati in diverse citta' italiane e
tramite un format sul sito dell'Associazione
(www.viveresenzadolore.it). L'eta' media di chi ha risposto e' di
62 anni, il 53% sono donne e il 49% soffre di dolori da oltre un
anno, mentre il 29% da piu' di 6 mesi e il 22% da tre a sei mesi.
Il dolore incide sulla qualita' della vita: in particolare per il
30,2% condiziona tutte le attivita', per il 25,3 il riposo
notturno, per il 19,7% il lavoro, per 16% le relazioni con
familiari e amici e per l'8,1% le attivita' domestiche.
(Wel/ Dire)