I DATI DEL NUOVO AUDIT CIVICO DI CITTADINANZATTIVA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 lug. - Tutelare i diritti
delle persone con disagio psichico e rispondere ai loro bisogni
non e' semplice, e non sempre Dipartimenti di salute mentale
(Dsm), Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc) e Centri di
salute mentale (Csm) riescono pienamente nell'intento. È un
quadro a luci e ombre quello emerso dal "Rapporto Audit civico
nell'area della salute mentale: i cittadini valutano i servizi",
presentato questa mattina a Roma e realizzato nel corso del 2009
da Cittadinanzattiva, in collaborazione con Astra-Zeneca, per
mettere a fuoco le carenze delle strutture e dei servizi del
territorio, evidenziando al tempo stesso le buone pratiche delle
realta' piu' all'avanguardia. L'idea di realizzare un Audit
civico, ovvero un'analisi dell'azione delle aziende sanitarie
locali e ospedaliere promossa dalle organizzazioni civiche, parte
dall'aumento vertiginoso di denunce relative all'area della
salute mentale registrate negli ultimi anni dal Tribunale dei
diritti del malato di Cittadinanzattiva, che raccoglie
annualmente oltre 20mila segnalazioni di cittadini alle prese con
i disservizi sanitari. Tali segnalazioni riguardano
prevalentemente persone tra i 23 e i 53 anni. Il Rapporto
presentato questa mattina esamina i Dipartimenti di salute
mentale, i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura e i Centri di
salute mentale di 6 Aziende sanitarie, di cui 4 Asl e 2 Aziende
ospedaliere, tra Lombardia, Liguria, Veneto, Abruzzo e Campania.
Ebbene, dall'Audit civico emerge che i tre diversi livelli (Dsm,
Spdc e Csm) non raggiungono mai gli stessi standard. Anzi,
precisa il Rapporto, "in generale e' evidente che, passando dal
livello della decisione generale (Dsm) alla attuazione operativa
(Csm), si registrano indici peggiorativi. Spesso - e' il commento
- e' piu' facile decidere nella teoria che realizzare nella
pratica". Significativo a questo proposito il giudizio sulla
sicurezza dei pazienti. Infatti, mentre i Dipartimenti di salute
mentale e i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura registrano un
giudizio buono, le prestazioni dei Centri di salute mentale, che
erogano le attivita' di gestione ordinaria della malattia sul
territorio, vengono considerate scadenti. Stessa discrepanza per
l'informazione e comunicazione, che risulta discreta nei Dsm e
nei Spdc e mediocre nei Centri. In questi ultimi, infatti, appare
assai carente la presenza di opuscoli informativi sui diritti dei
pazienti, sui servizi offerti e sui nomi degli operatori. Se si
esaminano, invece, i rapporti con le famiglie emerge un giudizio
mediocre sui Dsm e un giudizio discreto su Spdc e Csm. "In questo
caso - si legge nel Rapporto - i servizi piu' operativi si
mobilitano, anche in assenza di direttive, per migliorare la
qualita' dei rapporti con familiari e utenti".
(Wel/ Dire)