SANITÀ. IL 18,9% DELLA SPESA PER GLI ALIMENTI, MEDICINE IN CALO
I DATI ISTAT: DAL 3,8% DEL 2008 AL 3,6% DEL 2009.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 lug. - Dai dati Istat sui
consumi delle famiglie italiane emergono aspetti specifici anche
sulla composizione della spesa. Nel 2009, quella mensile per
generi alimentari e bevande rappresenta, in media, il 18,9% della
spesa totale (il 16,4% tra le famiglie del Nord, il 24,4% nel
Mezzogiorno). La spesa per l'acquisto di carne si conferma la
piu' alta tra le spese alimentari (105 euro al mese) e continua a
rappresentare il 4,3% della spesa totale, con differenze
territoriali sempre piu' evidenti: nel Mezzogiorno raggiunge il
5,6%, nel Centro il 4,4% e nel Nord il 3,6%. Il 10,4% delle
famiglie acquista generi alimentari presso gli hard-discount,
percentuale in crescita tra le regioni del Centro (dal 9,8% al
10,5%). Il supermercato si conferma il luogo di acquisto
prevalente (68,4%), soprattutto nel Centro-nord (superiore al
70%); nel Mezzogiorno, invece, ben il 76,9% delle famiglie
continua ad acquistare presso il negozio tradizionale, con
percentuali decisamente superiori alla media per tutti i beni
(pane, pasta, carne, pesce, frutta e ortaggi).
Aumenta, tra il 2008 e il 2009, anche la percentuale di famiglie
che acquista capi di abbigliamento presso supermercati. Ben il
62,5% delle famiglie dichiara, inoltre, di aver modificato il
proprio comportamento di acquisto rispetto all'anno precedente:
ha diminuito la quantita' il 38,2%, la qualita' il 9,8% e il
14,5% ha diminuito entrambe. Tale evidenza si associa a una
generale diminuzione della quota di spesa destinata
all'abbigliamento che, dal 6,3% del 2007, scende al 6,0% nel 2008
e al 5,8% nel 2009.
Tra il 2008 e il 2009 diminuisce anche la quota di spese per
trasporti (14,7% nel 2007, 14,3% nel 2008, 13,8% nel 2009); in
particolare, si riduce la spesa per la benzina e per gli altri
carburanti (l'indice dei prezzi al consumo indica una variazione
rispettivamente del -10,7% e del -19,1%). Nel caso della benzina
la diminuzione e' anche dovuta al minor numero di famiglie che
acquista questo tipo di carburante per l'alimentazione dei propri
mezzi di trasporto (dal 62,4% al 59,9%).
Scende, dal 3,8% del 2008 al 3,6% del 2009, la quota della spesa
per sanita' (in particolare medicinali, dentista e visite
mediche), risultato dovuto alla riduzione sia del numero di
famiglie che effettua la spesa, sia della spesa da loro
mediamente sostenuta. Diminuisce, oltre a quella per tabacchi
(dallo 0,9% allo 0,8%), anche la quota di spesa destinata al
tempo libero e alla cultura (dal 4,3% al 4,2%): in particolare,
diminuisce la spesa per l'acquisto di nuove tecnologie, Cd, Dvd,
giornali ed aumenta quella per l'acquisto di televisori (indotta
dal passaggio al digitale terrestre), per attivita' sportive e
per totocalcio, lotto e altri giochi con vincita.
All'abitazione viene ormai destinato oltre 1/3 della spesa totale
(il 33,5% del 2009 contro il 32,1% del 2008), quota che sale al
36,7% tra le famiglie del Centro. In aumento risulta anche la
quota relativa alle spese per altri beni e servizi (dal 10,9%
all'11,0%); in particolare, aumenta la spesa per onorari di
professionisti e per pasti fuori casa.
(Wel/ Dire)
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