(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 lug. - Donne e adolescenti
sempre piu' dimenticati dai centri di salute mentale. Ma anche
nuove e vecchie patologie all'orizzonte, per cui non si fa
prevenzione, come i disturbi affettivi, la depressione e la
depressione post-parto, i tentati suicidi e i disturbi alimentari
nei piu' giovani, il bullismo, i disturbi psicotici e i problemi
legati alle dipendenze. Ecco i bisogni emergenti della
psichiatria contemporanea. A fare il punto della situazione e'
Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di neuroscienze al
Fatebenefratelli di Milano, intervenuto a Roma durante il
convegno "Salute mentale: assistenza o riabilitazione?", un
incontro nazionale con le societa' scientifiche sullo stato
dell'arte e le prospettive nelle esperienze italiane promosso
dalla Fondazione Mario Lugli.
"Oggi le donne temono di piu' la depressione che il tumore al
seno perche' pensano che la prima, e non il secondo, sia
incurabile", dice Mencacci. Per quanto riguarda la schizofrenia,
invece, "solo a Roma ci sono 600 nuovi esordi l'anno. Ma un
paziente su 6 viene perso per strada e non prosegue le cure". Si
calcola che siano circa 600 mila le persone affette da
schizofrenia in Italia e 5,4 milioni i depressi; ma il gap nel
trattamento, ossia le persone che non si curano, e' del 44% per i
disturbi schizofrenici e dell'80% per i disturbi affettivi.
L'Osservatorio mondiale della sanita' ha stimato che nel 2020 le
patologie psichiatriche saranno al secondo posto per invalidita'
e morbilita' (la frequenza con cui una malattia si manifesta
nella popolazione) dopo quelle cardiovascolari. "Ma tanto e' piu'
breve il periodo di non trattamento quanto e' migliore la
possibilita' di recupero e minore il rischio di recidiva",
continua il direttore del dipartimento di neuroscienze
all'ospedale "Fatebenefratelli" di Milano.
"Il tema, allora, e' come avvicinare le persone alle cure". Per
il professor Mencacci sarebbero necessari quindi "servizi di
intervento precoce, luoghi ad hoc e centri di riferimento
specializzati in una determinata patologia, azioni di
sensibilizzazione nei confronti dei pediatri, dei ginecologi e
della scuola. Il nodo fondamentale e' la prevenzione - spiega -,
ma la salute mentale italiana spende tutte le sue risorse nella
residenzialita', nonostante la legge Basaglia, e poco in spesa
farmacologica e servizi ambulatoriali". Ma cosi' facendo "si
perdono per strada gli adolescenti e le donne, le due fasce
maggiormente a rischio di disturbi".
(Wel/ Dire)