STUDIO INGLESE RASSICURA SU EFFETTI RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 giu. - Le donne in
gravidanza che vivono nei pressi di un ripetitore della telefonia
mobile non espongono i loro piccoli a un rischio maggiore di
tumori. A dimostrarlo e' un ampio studio pubblicato sulla
prestigiosa rivista scientifica British Medical Journal.
L'interrogativo sui possibili effetti delle radiazioni
elettromagnetiche sulla salute, in particolar modo quella dei
bambini, e' stato sollevato da tempo anche se nessuna evidenza
scientifica ha mai dimostrato che esiste una relazione tra il
cosiddetto "inquinamento elettromagnetico" e l'incidenza di
tumori nella popolazione.
"Questi risultati sono rassicuranti per quanto riguarda il
rischio dei bambini piccoli di vivere nei pressi di un antenna
della telefonia mobile", ha affermato l'autore dello studio Paul
Elliott, professore di epidemiologia presso l'Imperial College di
Londra. Nello studio, Elliott e i colleghi hanno raccolto i dati
relativi a 1394 bambini inglesi di eta' compresa tra 1 e 4 anni
colpiti da leucemia o tumori cerebrali, mettendoli a confronto
con un campione di bambini perfettamente sani. Valutando la
distanza che separava le abitazioni dei piccoli sani o affetti da
tumore dai ripetitori della telefonia mobile, i ricercatori non
hanno riscontrato nessuna differenza significativa.
"Sembra davvero improbabile che esista un serio rischio di
cancro per i bambini che vivono in prossimita' di un'antenna
della telefonia mobile", ha dichiarato John Bithell del Childhood
Cancer Research Group presso l'Universita' di Oxford in un
editoriale di accompagnamento all'articolo. La quantita' di onde
elettromagnetiche a cui si e' esposti se si vive nei pressi di
un'antenna, infatti, sembrano di molto inferiori a quelle
prodotte da un comune telefono cellulare nel corso diverse
telefonate compiute durante il giorno. "Ed e' proprio su questo
rischio che dovremmo concentrare le maggiori attenzioni", ha
sottolineato John Bithell.
(Wel/ Dire)