(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 giu. - In vista della
ripresa del dibattito sul biotestamento alla Camera la deputata
Udc Paola Binetti sottolinea che "la sentenza appena emessa in
Germania non sara' indifferente in quest'ultimo passaggio del
nostro ddl. La Germania solo un anno fa aveva licenziato il suo
testo di legge sul testamento biologico fissando due punti
chiave: il diritto del malato a rifiutare qualsiasi tipo di cura,
anche se salvavita, e il carattere vincolante delle volonta' del
malato.
Sembrava un testo di legge equilibrato, anche se era comunque
possibile immaginare quel che e' poi accaduto. La sentenza di
pochissimi giorni fa, infatti- spiega Binetti-, modifica
profondamente la chiave di lettura di quella legge, esce
dall'ambiguita' e si schiera a favore della depenalizzazione
dell'eutanasia. Assimilando nutrizione e idratazione ad un
qualunque trattamento medico, ne consente la sospensione e quindi
rende possibile con un rapporto di causalita' diretta che il
paziente muoia".
Per la deputata centrista "non c'e' dubbio che questa sentenza
influenzera' in modo non indifferente anche il dibattito
italiano, mostrando oltre ogni ragionevole dubbio dove ci puo'
portare l'assimilazione di nutrizione e idratazione a un
qualunque trattamento medico, per poi consentire di farne una
delle decisioni che una persona puo' sottoscrivere anche molti
anni prima di ammalarsi, vincolando il medico ad una sua
stringente applicazione. Ci sono ragioni importanti che obbligano
ad una prudenza sempre maggiore e richiedono una cura estrema
nella scelta dei termini che il ddl utilizzera', per evitare che
dall'ambiguita' poi emergono soluzioni impreviste e non
desiderate. Il punto chiave resta una volta di piu' il giusto
bilanciamento tra volonta' individuale, responsabilita' del
medico e valori di riferimento per l'uno e per l'altro".
(Wel/ Dire)